Una bottiglia di vino rosso Montepulciano dedicata al mercato brasiliano. Per presentare il prodotto il vice sindaco Vincenzo Cocchino sarà presente a Rio de Janeiro il prossimo 2 novembre a una delle più importanti manifestazioni fieristiche brasiliane. Entra nel vivo la partnership commerciale tra la cantina sociale Madonna dei Miracoli, azienda casalese che conta 550 soci e un’estensione di 1.300 ettari di vigna, e gli allevatori brasiliani di cavalli di razza “Mangalarga Marchador”( le cui caratteristiche la rendono la razza di stato più pregiata in Brasile). In preparazione dell’evento una delegazione di allevatori, guidati da Domingos Jr. Lollobrigida, ha fatto visita in questi giorni a Casalbordino e alla cantina sociale con una troupe televisiva del canale tematico dedicato alla razza equina per effettuare riprese al territorio e all’azienda nel pieno della vendemmia. La cinepresa ha immortalato tutte le fasi di lavorazione delle uve: dalla raccolta alla distribuzione.
Ieri il gruppo è stato ricevuto in Comune dal sindaco Remo Bello che ha avuto parole di soddisfazione per la collaborazione in atto. Il progetto muove i primi passi nel novembre 2012 con la partecipazione alla Fieracavalli di Verona del comune di Casalbordino e della Cantina sociale Madonna dei Miracoli. La svolta nel luglio 2014 in seguito del proficuo viaggio in Brasile del vice sindaco per incontrare gli allevatori delle più importanti “Haras” (fattorie). Cocchino trova conferma della fattibilità del progetto, visto che la maggioranza dei frequentatori delle circa 22.000 fattorie associate sono consumatori di vino rosso: bere vino rosso in Brasile è espressione di benessere, di uno status sociale medio-alto. Da qui l’idea di creare una sinergia: insieme alla Cantina, parte il progetto di creare una etichetta dedicata al Mangalarga Marchador e specifico per questo target: “Il cavallo Imperiale” una bottiglia di vino Montepulciano “riserva” dedicata al mercato brasiliano.
“L’idea è semplice”, spiega il vice sindaco, “è come se una birra tedesca facesse una bottiglia con nome ed etichetta legati ad una squadra di calcio italiana: così nei club i tifosi preferirebbero consumare la birra della loro squadra. Gli allevatori sono sparsi su tutto il territorio brasiliano, che è vastissimo. I numeri sono impressionanti. La potenzialità è enorme”.
Anna Bontempo (fonte il centro)