È in stato di fermo per omicidio aggravato il romeno accusato di aver ucciso ieri notte il connazionale Ion Sotu. Il corpo di quest’ultimo era riverso a terra sul pavimento malmesso del vecchio casolare disabitato, proprio sulla linea di confine tra Montenero di Bisaccia e San Salvo, in una pozza di sangue. Accanto a lui un bastone, anche questo ricoperto di sangue e altri elementi riconducibili al delitto, tutto materiale è stato immediatamente sequestrato dai Carabinieri della stazione di Montenero e portato in caserma. È stato affidato agli uomini della Scientifica che ora dovranno rilevare le impronte e verificare se corrispondono a quelle dell’amico fermato e attualmente sottoposto a un provvedimento di fermo di polizia e interrogato nel corso della mattinata. Proprio l’amico di Ion è ritenuto attualmente il responsabile dell’omicidio che si è consumato nella serata di lunedì 28 settembre tra le ore 22 e le 23. I Carabinieri lo hanno trasferito nel carcere di Larino a disposizione del Giudice. Resta infatti in stato di fermo per omicidio aggravato in attesa di trovare ulteriori elementi di prova determinanti per convalidare l’arresto. È stato proprio lui ad accompagnare i militari dell’Arma nel casolare diroccato oltre la linea della ferrovia e visibile soltanto percorrendo il vecchio viadotto e addentrandosi in una zona di campagna in contrada Padula.
I due, secondo quello che si apprende il giorno dopo il delitto, avrebbero litigato in maniera molto accesa, insultandosi e urlando sulla strada che da San Salvo porta al casolare, tanto che le prime segnalazioni di residenti esasperati da quelle urla, sono arrivate sul 112 di San Salvo poco dopo le 22. Passati alcuni minuti nuove segnalazioni hanno raggiunto l’utenza dei Carabinieri di Montenero di Bisaccia i quali, coi colleghi abruzzesi, hanno raggiunto la zona indicata. Attorno alle 23,30 hanno visto sulla strada che conduce al cascinale un uomo di 48 anni che barcollava in evidente stato confusionale. L’uomo, visibilmente ubriaco e sconvolto, avrebbe farfugliato qualcosa a proposito dell’uccisione di un amico e dopo un po’ ha raggiunto insieme ai Carabinieri la casa, teatro della tragedia. Qui il corpo di Ion Sotu giaceva in una pozza di sangue con ferite multiple e soprattutto larghissime lesioni nella zona cranica che evidentemente gli hanno causato la morte. Sul posto, fin dalle prime ore di oggi, martedì 29 settembre, i militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Campobasso ed i medici dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia
Oltre al bastone, gli inquirenti hanno sequestrato altro materiale riconducibili all’uccisione e diversi campioni di sangue. Si tratta di materiale attualmente sotto analisi da parte della Scientifica, il cui lavoro è già a buon punto e potrebbe portare a svolte decisive nell’inchiesta. Importanti sono infatti la comparazione delle impronte digitali e gli esami dei campioni di sangue prelevati sul luogo dell’omicidio
Una notte di indagini, accertamenti, con l’arrivo anche del magistrato di Larino, il dottor Luca Venturi, che si sta occupando di seguire la vicenda e sta cercando elementi di prova alla versione iniziale dell’indiziato che, tuttavia, non sarebbe stata completamente confermata nel corso delle ore mattutine, quando passata la sbornia, le parole usate dall’uomo si sono rivelate diverse da quelle utilizzate nel corso della notte.
Gli inquirenti hanno inoltre confermato che anche il 48enne, attualmente fermato, era senza fissa dimora e utilizzava quella casa diroccata in condizione igieniche scarse e nel degrado più evidente come ricovero.
È stato confermato il provvedimento di fermo di polizia. Nella caserma di Montenero di Bisaccia ci sono i vertici regionali dell’Arma dei Carabinieri nella persona del colonnello Bianchi. Oltre a lui il maggiore di Termoli Paolo Nichilo e il maresciallo Alfonso Grande della Stazione di Montenero. Stanno collaborando alle indagini anche i carabinieri di San Salvo. La Procura di Larino sta seguendo passo passo l’evolversi di una situazione che non è stata ancora chiarita in ogni punto e in ogni dubbio.
Il cadavere di Ion Sotu è stato trasferito dall’agenzia di Pompe funebri competente per il caso, la Morrone, presso l’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli dove, certamente, verrà effettuata nei prossimi giorni e forse domani l’autopsia affidata ai medici dell’Istituto di Medicina legale di Foggia. Intanto la vecchia abitazione, il cui proprietario è defunto, passata in mano ad eredi che non se ne prendono cura da molti decenni, è stata posta sotto sequestro e presidiata dai Carabinieri.
(fonte primonumero)