È da sempre una delle convinzioni di Camillo D’Amico quella di una unica dop regionale per l’olio d’oliva ed ora che è divenuto presidente di Copagri Abruzzo era lecito attendersi una ulteriore spinta in tale direzione, e così è stato. Come ben noto sta nascendo in queste settimane anche la Regione Abruzzo sta aderendo al circuito nazionale ‘Città dell’olio’ mediante la firma di un protocollo d’intesa apposta il 1 luglio scorso a Loreto Aprutino (Pe).
un passaggio che D’Amico ritiene importante, ma che ha visto il completo disinteresse del Vastese, Tant’è che già il 2 luglio il presidente di Copagri Abruzzo lamentò tale situazione con alcuni sindaci sollecitando “l’intrapresa di un’iniziativa corale e collegiale del territorio perché si recuperasse questo grave gap a tutela di un comparto dove le produzioni sono di eccellente qualità” ed ora è tornato a farlo mediante una lettera indirizzata ai primi cittadini Silvana Priori (Torino di Sangro), Mimmo Budano (Villalfonsina), Remo Bello (Casalbordino), Giuseppe Pomponio (Scerni), Antonio Di Pietro (Pollutri), Saverio Di Giacomo (Monteodorisio), Manuele Marcovecchio (Cupello), Agostino Chieffo (Gissi), Angelo Marchione (Furci), Carlo Moro (Lentella), Giovanni Di Stefano (Fresagrandinaria), Tiziana Magnacca (San Salvo) e Luciano Lapenna (Vasto).
“Avverto con inquietudine e preoccupazione una “diversità culturale” rispetto agli altri territori dove risulta più facile l’aggregazione – denuncia D’Amico – qui è sempre complicato e difficile ma, il corrente momento storico che stiamo vivendo, va affrontato con uno spirito costruttivo completamente diverso dal passato dove, spesso è capitato, mettere la testa sotto la sabbia per non guardare in faccia la situazione reale e rinviando al futuro soluzioni che spesso poi non sono mai arrivate.
L’aggregazione e la semplificazione nel comparto agricolo è il vero strumento per difendere reddito ed occupazione oltre che l’unica strada per tutelare le migliori produzioni di eccellente qualità che il nostro territorio vastese possiede e, tra queste, l’olio extra vergine di oliva”.
Intanto la Regione Abruzzo ha in avanzato itinere la costituzione di una nuova D.O.P. (Denominazione Origine Protetta) “che sarà unica ed unitaria, in luogo delle tre preesistenti operanti su Chieti, Pescara e Teramo – chiarisce D’Amico – con un solo e più semplice disciplinare di produzione che favorirà la migliore promozione di qualità e la possibilità di accesso ai contributi specifici ed aggiuntivi previsti nella PAC 2014/2020 cui si aggiungeranno altre specifiche misure già inserite nel psr collegato di prossima approvazione”.
Ai sindaci, dunque, Copagri Abruzzo chiede “una corale azione di adesione al circuito delle “città dell’olio” come concreto passo per una prima e necessaria inversione di tendenza che nel vastese è triste tradizione tanto che, alcuni anni orsono, una lodevole iniziativa presa da un rappresentante del governo regionale dell’epoca, tesa ad aggregare le realtà cooperative e delle cantine sociali per la costituzione di un “marchio d’area”, finì malamente non appena quell’esperienza amministrativa si concluse traumaticamente facendo emergere acclarati egoismi di parte a dispetto dei più alti e nobili interessi generali.
Questa è la realtà culturale con la quale dobbiamo lavorare e relazionarci ogni giorno”.