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Petrolizzazione, dieci Regioni hanno depositato in Cassazione 6 quesiti referendari anti-trivelle

Tornano ad alzare la voce contro le trivelle ben 10 Regioni del Bel Paese, ovvero Basilicata (Regione capofila), Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise, i cui rappresentanti dei Consigli regionali hanno depositato questa mattina alla Corte di Cassazione ben sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio.

I sei quesiti chiedono l’abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per le trivellazioni.

In particolare si chiede l’abrogazione dell’art. 35 dello Sblocca Italia montiano così da riportare il limite per le concessioni alle coltivazioni di idrocarburi oltre le 12 miglia dalla costa. L’abolizione di alcune norme dell’art. 37 ristabilirebbero la partecipazione decisionale degli enti locali sulle decisioni in materia a cominciare dalla ricerca all’estrazione.

“Il senso dell’azione referendaria – dicono i depositari dei quesiti – è il blocco di tutti i progetti in essere e la sua approvazione farà sì che il divieto sia assoluto e non superabile, in quanto non potrà più essere introdotta alcuna norma che lo consenta”.

Intanto su cinque articoli oggetto dei quesiti referendari presentati è attesa anche la decisione della Corte costituzionale, che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.

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