Per la festa di S. Michele, oltre allo svago con le giostre, i concerti e i fuochi pirotecnici, la città ha vissuto intensi momenti di autentica religiosità soprattutto con due celebrazioni eucaristiche presiedute rispettivamente da due Vescovi amati dal popolo vastese: Mons. Bruno Forte e Mons. Camillo Cibotti. Martedì 29 settembre, giornata dedicata dalla liturgia all’Arcangelo che ha difeso le prerogative di Dio contro Lucifero, il Pastore della Arcidiocesi di Chieti-Vasto ha offerto ai numerosi fedeli presenti, alle autorità, civili e militari, e ai giovani cresimandi una incisiva riflessione, ritmata da tre “parole” che devono diventare pane quotidiano per nutrire la propria esistenza.
Innanzitutto il sogno. “Abbiate sempre un sogno – ha sottolineato Padre Bruno – che abbracci la presenza di Dio, perché chi non è capace di sognare è già sconfitto nella vita”. Poi, la lotta. “Il vero amore – ha aggiunto, infatti, il Vescovo Forte – esige un prezzo da pagare di persona. Chi ama si impegna a fondo per realizzare il sogno che ci aiuta a vivere”. Infine, la fede, che diventa profonda speranza. “Quando hai nel cuore – ha concluso Padre Bruno – un grande sogno, quando sei disposto a pagarne il prezzo perché il sogno diventi realtà, trovi la linfa vitale nella fede, ricca di speranza in Dio per costruire un mondo migliore”.
Molto seguita è stata anche, Mercoledì 30 settembre, la S. Messa presieduta da Mons. Cibotti, attuale Vescovo di Isernia-Venafro, che ha sottolineato il profondo messaggio di fede che lascia nel cuore di tutti l’eccelsa figura di S. Michele. Mons. Cibotti ha anche ringraziato per l’invito sia il Vescovo Forte che il Parroco don Domenico Spagnoli e ha stimolato i presenti, al termine del sacro rito, a non lasciarsi sviare da allettamenti fatui e materialistici, ma di cercare Dio, l’Unico che può riempire di luce e di autentico valore la vita dell’uomo.
Lo stesso Mons. Cibotti ha preso parte, con il clero, le autorità, le Confraternite, i fedeli e il complesso bandistico “Città di Lecce”, alla processione per le vie cittadine, che ha riportato la Statua di S. Michele alla Chiesetta, a Lui dedicata, mentre dal belvedere si offriva allo sguardo di tutti la spettacolare presenza di una splendida luna rossa che occhieggiava sorniona sul golfo.
Luigi Medea