Al sì del MISE ad Ombrina Mare non poteva mancare la reazione veemente con tanto di stoccate al curaro da parte di chi anche in Senato ha levato la propria voce contro lo sfruttamento degli idrocarburi fossili e soprattutto le tecniche di ricerca e prospezione presentando anche progetti di legge ad hoc, ovvero Gianluca Castaldi, parlamentare del Movimento 5 Stelle.
“Il M5S è uno, uno soltanto. Fra quello che diciamo a livello locale e quello che diciamo a livello nazionale non c’è differenza. Il Pd invece finge di soffrire personalità multiple. In Abruzzo, sindaci, consiglieri regionali e presidente di Regione del Pd fanno la sceneggiata e raccontano di aver fatto di tutto per fermare Ombrina. Nel frattempo, i loro colleghi di partito a Roma danno il via libera alle trivellazioni petrolifere nel nostro amato mare Adriatico.”
Un attacco diretto quello del parlamentare vastese che infierisce ancora: “se il M5S fosse al governo questo non sarebbe mai successo. La legge di iniziativa regionale alle camere, presentata dal M5S, è pronta: basterebbe calendarizzarla e votarla per neutralizzare quanto previsto dal Decreto Sviluppo.
Ma a D’Alfonso di tutto questo cosa importa? Quello che conta per lui è che Renzi abbia salvato la sua parte anatomica incollata alla poltrona e il suo bilancio con il decreto “Salva Regioni”, rendendo legale quello che legale non era.
Fra mostri ecologici e mostri legislativi, il Pd sta trasformando l’Abruzzo in un museo degli orrori. Queste recite, che alle loro primarie costano pure due euro senza neanche i popcorn inclusi nel prezzo, non devono più essere sopportate.”
Gli fa eco il consigliere regionale Sara Marcozzi: “l’unica legge che avrebbe fermato questo scempio giace in qualche cassetto. Si tratta della legge di iniziativa alle Camere per modificare e in parte abrogare l’articolo 35 del decreto sviluppo, il documento con cui di fatto si autorizzano le trivellazioni nel mare Adriatico. Questo lo sappiamo noi, lo sa il PD e lo sa benissimo anche SEL, ai quali continuiamo a chiedere di fare pressioni ai relativi parlamentari per calendarizzare e votare la legge di iniziativa regionale del M5S”.
Questo le sue parole a commento di quanto accaduto in via Molise, ma, poi, aggiunge: “l’orientamento del Governo nazionale è stato quello di non tenere conto nella procedura delle novità legislative intervenute (Legge regionale sul Parco di Trabocchi Pd-Sel), come già accaduto per la Legge regionale sulle 12 miglia (Pd-Sel)”.
“Sapevamo bene – chiosa ancora la Marcozzi – che la Regione avrebbe combattuto con armi spuntate e leggi dall’odore di incostituzionalità. Lo abbiamo più volte ripetuto davanti ad una maggioranza che ha tenuto più conto della facciata che della efficacia dei mezzi. Una serie di azioni nate già fallimentari dalle leggi incostituzionali ad un referendum che stenterà, ahi noi, a raggiungere il quorum.
Azioni deboli portate avanti con l’unico scopo di tenersi buoni i comitati di cittadini che più volte sono intervenuti in Consiglio regionale. Noi lo sapevamo, lo abbiamo detto e abbiamo avvisato più volte i cittadini di non cadere nelle dinamiche propagandistiche di un governo regionale che non è stato capace di difenderci ‘dagli ufo’ e che con Ombrina segna l’ennesima tacca al negativo”.