Come anticipato nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha revocato, dunque, il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda regionale per le attività produttive (Arap) con il governatore Luciano D’Alfonso intenzionato, secondo i soliti ben informati, ad affidare il ruolo di commissario dell’Ente all’amico Giampiero Leombroni.
Il geometra pescarese, però, con Decreto dello stesso Presidente della Giunta regionale n. 077 del 2 settembre 2015 è stato nominato, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/83, Commissario regionale preposto all’amministrazione del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto in luogo degli Organi di Amministrazione sciolti.
Ed è proprio qui che sorgerebbe il problema. Infatti, al momento della nomina di Leombroni all’Arap gli uffici regionali dovranno verificare la sussistenza di problemi di incompatibilità tutt’altro che infondati alla luce della Legge regionale n. 4 del 2009 sul riordino degli Enti regionali.
Noi abbiamo provato a spulciarla ed abbiamo individuato due passaggi significativi in tal senso. L’art. 5 (Requisiti, nomine e compensi) comma 1-sexies recita “Ciascun soggetto può essere assegnato all’organo di amministrazione di un solo Ente regionale (principio rienunciato anche nella L.R. 15 ottobre 2013, n. 34)”; mentre l’art. 5 bis (Cause di esclusione e incompatibilità) comma 5 enuncia che “Sono incompatibili con l’incarico di componente degli organi di vertice, individuali e collegiali, di amministrazione e di controllo degli enti regionali coloro che rivestono una delle predette cariche in altro ente regionale”.
Alla luce di quanto riportato, dunque, gli uffici competenti potrebbero davvero dichiarare una incompatibilità tra le nomine il che obbligherebbe Leombroni a dimettersi entro 15 giorni e/o optare per uno dei due incarichi. Se a quale punto decidesse di rimettere nelle mani di D’Alfonso la guida del Consorzio di Bonifica chissà che non si riaprano le strade per la nomina alla sua guida di un rappresentante del vastese.