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Ciao Paolo, caro amico.

Paolo Caldarelli ci ha lasciato. E’ scomparso lontano da quella città che amava profondamente, la sua Vasto, nella quale era stata una delle anime della destra. Chi non ricorda quando frequentava la sezione del MSI, lì dove si confrontava con i vari Russo, Tagliente, Desiati, Traino, Carlesi, Ciancaglini, Pietrocola. Si era impegnato più volte anche nelle elezioni e siamo certi che lo avrebbe fatto anche nella prossima primavera.

Da tempo soffriva di cuore, l’amico Paolo, che mi raccontava delle sue visite di controllo, delle sue fatiche quotidiane soprattutto quando passava il suo tempo nel box informazioni turistiche lungo la statale adriatica a Vasto Marina dove distribuiva anche la Guida che avevamo messo in piedi insieme e dove il caldo metteva a dura prova le sue condizioni di salute. Ma era fatto così, credeva in quel progetto e lo portava avanti ogni anno con sempre maggiore tenacia.

Era una fucina di idee, sempre attratto dalla politica certo, ma anche dal turismo e, soprattutto, dallo sport che ha costantemente trovato dimora nel suo cuore, anche quando è divenuto malandato. Attuale presidente dell’ATCSI, associazione di promozione sociale vastese, era stato dirigente provinciale del CSI, vice presidente del Consiglio Nazionale di Alleanza Sportiva Italiana e, dal 2012, era ai vertici regionali di Opes-Sportnazionale sotto l’egida del quale da qualche anno organizzava manifestazioni sportive ospitate nei comuni limitrofi, soprattutto Monteodorisio.

Era stato il motore di varie manifestazioni anche in passato, aveva realizzato alcune edizione di un Premio sportivo, mi raccontava come la sua famiglia ospitasse i giocatori della Pro Vasto molti anni fa. Ed il calcio, in particolare, la realtà vastese scorrevano nel suo sangue come linfa vitale, anche se era tifosissimo della Roma.

Ex dipendente delle Poste, nel maggio del 2004 era stato nominato anche segretario provinciale del sindacato Ugl-comunicazioni.

Era anche un grande appassionato di modellismo tant’è che aveva una preziosa collezione di soldatini di piombo che avrebbe presto esposto in una mostra.

Un improvviso arresto cardiaco ce lo ha portato via, mentre era in quel di Milano per motivi di lavoro. Lui che nonostante i suoi problemi fisici era ancora un vulcano e continuava a macinare chilometri lungo la penisola ora ha mosso i passi del suo ultimo viaggio verso un mondo certamente migliore.
Mi mancherai caro amico.

Luigi Spadaccini

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