Lo aveva annunciato già 9 mesi orsono Ivo Menna che la battaglia contro l’antenna sul parcheggio multipiano di via Ugo Foscolo lo avrebbe portato a presentare un esposto alla Procura e questa mattina quell’annuncio ha trovato concretezza. Intorno alle 11.00, infatti, Menna si è recato presso gli uffici della Procura del Tribunale di Vasto dove ha presentato una corposa documentazione perché la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda e, soprattutto, prenda posizione in favore della salute dei cittadini. Un esposto che viene inoltrato “a tutti gli ordini della Magistratura, dal tribunale di Vasto alla Corte d’Appello de L’Aquila, al ministero della Sanità e alla Regione Abruzzo”.
Una battaglia, quella contro l’antenna, iniziata già nel 2013 con un Menna che anche questa mattina è tornato a levare il dito verso il primo cittadino Luciano Lapenna. “Avevamo avuto le rassicurazioni del sindaco Lapenna – dice infatti – dopo la raccolta firme (che lo stesso primo cittadino aveva sottoscritto) che si sarebbe impegnato fortemente a trovare un accordo col privato per la rimozione, anche perché quell’antenna interagisce in un’area ristretta con le altre 9 presenti sul Palazzo di Città”.
Invece a tutt’oggi l’antenna è ancora lì e questo nonostante che “i risultati scientifici allegati attraverso tutte le pubblicazioni che abbiamo dimostrano come le emissioni elettromagnetiche arrechino danni importanti alla mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose, e per questo da mesi abbiamo chiesto alle autorità sanitarie un quadro delle nuove patologie che destano allarme consapevole nell’opinione pubblica”.
“Vogliamo che si tuteli la salute e chiediamo lo smantellamento dell’antenna – insiste il rappresentante del Comitato contro l’antenna – La salute è un bene fondamentale rispetto a tutti gli interessi economici prevalenti nell’attuale società”.
Menna ricorda anche che “la Costituzione, all’articolo 32, tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e all’articolo 41 recita che le attività economiche sono libere, ma non in contrasto con la salute. Da anni abbiamo richiesto che sul principio di precauzione, imposto dall’Organizzazione mondiale della Sanità, si adottassero tutti i provvedimenti necessari a limitare i danni alla salute”.
Da qui la richiesta inoltrata alle autorità sanitarie affinché “vengano effettuate misure del livello di inquinamento elettromagnetico, attivate soluzioni di conoscenza e di monitoraggio attraverso l’Osservatorio epidemiologico e affinché i medici di base si attivino con un monitoraggio per i malati oncologici e per le patologie cronico degenerative”.
Per Ivo Menna, inoltre, in tutta la vicenda è da evidenziare la sussistenza di un’adempienza contrattuale, in quanto nel contratto d’appalto, allegato all’esposto, non è consentita una simile installazione. E non solo, perché il gestore del parcheggio avrebbe contravvenuto alle ordinanze di sospensione prima e di abbattimento poi dell’installazione emanate dal Comune di Vasto in un contesto nel quale si prefigurerebbe il reato del dolo pubblico per danni contro la salute pubblica e la collettività.
Nel fascicolo corposo depositato stamane, che, come citato, comprende il contratto d’appalto e le pubblicazioni scientifiche, è inclusa anche una sentenza della Corte di Cassazione che rileva i danni da esposizione ai campi elettromagnetici.
“Questa è una battaglia politica, sociale e culturale”, ha detto ancora stamane, prima di lanciare due appelli: il primo “ai giornalisti perché assumano una posizione di avanguardia nella difesa della salute pubblica”, l’altro “al sindaco Luciano Lapenna perché finalmente dopo 10 anni assuma una responsabilità specifica verso la salute dei cittadini e provveda alla demolizione dell’antenna come aveva promesso”.
Luigi Spadaccini