Non trattiene la sua amarezza e la sua incredulità Angelo Bucciarelli a poco più di un giorno dal pronunciamento della Corte d’Appello de L’Aquila che, sovvertendo la sentenza di assoluzione del I grado di giudizio e respingendo l’analoga richiesta avanzata dal Procuratore generale Ettore Picardi, gli ha comminato una condanna a 2 anni.
“Man mano che il giudice proseguiva nella lettura del dispositivo della sentenza – ci racconta Angelo, presente nell’Aula del capoluogo alla lettura del dispositivo – ero incredulo, mi svuotavo sempre di più”.
Una sentenza che lo ha portato, solo qualche minuto più tardi, a rinunciare alla corsa alla primarie del centrosinistra in vista delle prossime comunali del 2016.
“La decisione della rinuncia alle primarie l’ho presa in pochi secondi, immediatamente dopo la sentenza, per rispetto verso gli elettori vastesi, verso le istituzioni, verso il mio partito – spiega Bucciarelli – Non ti nascondo che il dover rinunciare alle primarie, dopo il lavoro che è stato fatto in questi anni attraverso l’associazione ‘vastoviva’, insieme e con tutti gli amici, dentro il partito, mi lascia grande amarezza”.
Una sentenza, però, che ha ferito, e profondamente, non solo il politico, ma in primis l’uomo. “Lo devo ammettere – dice ancora Bucciarelli – sono ferito da questa sentenza che ritengo ingiusta perché non ho mai commesso nulla di ciò per cui mi si accusa. Comunque, sono fiducioso nell’ulteriore corso della giustizia”.
Luigi Spadaccini
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