Era il 30 settembre quando 10 Regioni Basilicata (Regione capofila), Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise depositavano in Corte di Cassazione sei quesiti referendari sulle procedure per l’estrazione di idrocarburi e sul “limite” in mare per le piattaforme petrolifere.
La Corte ha finalmente rilasciato il suo parere che è positivo, ovvero i sei quesiti, che chiedono l’abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo, sono ‘conformi a legge’.
In particolare si chiede l’abrogazione dell’art. 35 dello Sblocca Italia montiano così da riportare il limite per le concessioni alle coltivazioni di idrocarburi oltre le 12 miglia dalla costa. L’abolizione di alcune norme dell’art. 37 ristabilirebbero la partecipazione decisionale degli enti locali sulle decisioni in materia a cominciare dalla ricerca all’estrazione.
Resta da attendere anche la decisione della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi, tra gennaio ed aprile prossimi, anche sulla legittimità di cinque articoli oggetto dei quesiti referendari presentati.