Anche l’associazione ‘Ambiente Sport e Cultura’ diretta da Paolo Leonzio si immette nel discorso inerente i danni e i pericoli derivanti dalla proliferazione dei cinghiali in tutto il territorio teatino, anche nelle zone prossime alle aree protette e alle riserve naturali dove “non è più inusuale incontrare tale specie selvatica che, spesso, provoca danni, mettendo a rischio anche l’incolumità personale”.
Per il sodalizio è “indispensabile individuare le responsabilità del controllo di tale fauna selvatica e dei danni da essa provocati”.
Leonzio e c. citano la Sentenza della Cassazione civile, sez. III, 6 ottobre 2010, n. 20758, GDir, 2011, 1, 87 che recita: “La responsabilità per i danni provocati da animali selvatici alla circolazione dei veicoli deve essere imputata all’ente (sia esso regione, provincia, ente parco, federazione o associazione) a cui siano stati concretamente affidati, nel singolo caso, anche in attuazione della L 157/ 1992, i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna ivi insediata» (Cass. civ., sez. III, 6 ottobre 2010, n. 20758, GDir, 2011, 1, 87).
“Ci chiediamo – scrive l’associazione – quali siano i sistemi di controllo e di dissuasione o gli interventi posti in essere dai gestori delle Riserve naturali ed Aree protette, insistenti sul nostro territorio, al fine di scongiurare il protrarsi dei sempre più frequenti casi di danneggiamento provocato dai cinghiali presenti all’interno dei territori interessati ed affidati alla loro cura.
Questa Associazione si rende disponibile ad una collaborazione volontaria, e quindi gratuita, con i gestori di tali aree, al fine di attuare il puntuale controllo della specie individuata anche per evitare il protrarsi dei fenomeni di danneggiamento per i quali essi potrebbero essere chiamati a rispondere in sede civilistica”.