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Accreditamento strutture sanitarie, Mario Olivieri e la V commissione nell’occhio del ciclone

La Sanità abruzzese non trova pace. Dopo la venuta a Vasto di Silvio Paolucci, assessore regionale alla Programmazione sanitaria, che ha confermato la volontà di istituire una Asl unica e di rispondere alle richieste degli operatori con una efficace ridistribuzione dei 14300 dipendenti del Servizio Sanitario nazionale si sono aperti due nuovi fronti di discussione molto accesi.

Il primo all’interno dell’Anaoo-Assomed, l’organizzazione sindacale che rappresenta 600 medici e dirigenti, tra i 2mila totali in Abruzzo. Uno scontro aperto tra il segretario regionale Filippo Gianfelice e i vertici di Chieti, Pescara e L’Aquila con il primo proteso a difendere le quattro Asl abruzzesi e gli altri a dissociarsi da tale posizione.

Ma nel mirino delle critiche è finito soprattutto Mario Olivieri, presidente della V commissione regionale all’indomani dell’ultima seduta aperta alla stampa.

E sì perché secondo i racconti della stampa si stava proponendo un emendamento per modificare la legge 32 del 2007 in materia di accreditamenti alle cliniche private. In particolare veniva di fatto cancellata la norma che impedisci di rinnovare l’accreditamento al SSN delle strutture che sforano il budget oltre la soglia massima del 7,5 per cento di quanto stabilito nel contratto, di fatto consentendo loro di poterlo sfiorare e chiedere soldi alla Regione senza incorrere in nessuna sanzione.

Una norma che ha fatto subito inalberare il Movimento 5 Stelle e la cui discussione alla fine è stata ritirata. Accuse, però, che Olivieri, presidente della commissione, rispedisce al mittente parlando di “stupore” e di “rammarico” leggendo di “presunti imbarazzi della maggioranza e di fantomatici ‘regali di Natale’ a favore della sanità privata”.
Per l’esponente di spicco di Abruzzo Civico “l’organo consiliare si è limitato agli atti iniziali del complesso processo di valutazione politica di un testo predisposto dall’apparato tecnico di supporto alla struttura commissariale.

Pertanto, non ci si può esimere dal ribadire il rammarico di fronte al contenuto palesemente insinuante di affermazioni che sviliscono l’atteggiamento di totale trasparenza ed apertura alla discussione da me adottato in qualità di Presidente della Commissione e fatto proprio da tutti i commissari appartenenti all’area della maggioranza consiliare”.

E non solo. Perché Olivieri evidenzia come “i componenti di maggioranza hanno chiaramente manifestato, come si evince dagli atti, la volontà di migliorare il testo predisposto dall’organo tecnico, in termini di assoluta apertura e senza imbarazzo alcuno, anche avvalendosi dei suggerimenti e delle proposte avanzate dalla minoranza.

E’ presumibile che l’allarmismo ingenerato da alcuni operatori della stampa sia stato determinato dalla mancata considerazione che i lavori della Commissione erano dedicati all’esame di un progetto di legge da sottoporre al vaglio accurato delle forze politiche e non di una legge già approvata dalla maggioranza consiliare”.

Dunque, Olivieri parte al contrattacco rilevando come “si sia incorsi negli artifici di un giornalismo di insinuazione piuttosto che di informazione”.

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