Denuncia le ingerenze della politica, bacchetta dirigenti e responsabili e stigmatizza la drastica riduzione delle risorse finanziarie per il sociale. Scende in campo per tutelare e difendere l’autonomia professionale degli assistenti sociali il Consiglio dell’ordine d’Abruzzo.
“Ancora una volta mi trovo a dover ricordare agli enti, alla politica che li amministra e ai dirigenti responsabili dei servizi sociali, una maggior attenzione verso la figura del professionista assistente sociale che ha autonomia tecnico-professionale e indipendenza di giudizio”, attacca la presidente dell’Ordine, Maria Palleschi, “purtroppo sono costretta a denunciare l’ennesimo episodio di ingerenze della politica e dell’amministrazione verso il lavoro e le scelte professionali operate da colleghe che minano l’operato della professione stessa. Mi riferisco, in particolare, ad una situazione avvenuta in provincia di Chieti dove i colleghi sovente subiscono dall’amministrazione di appartenenza delle vere e proprie pressioni per il “contenimento della spesa” nell’ambito delle loro decisioni professionali. Risulta particolarmente riprovevole il comportamento di talune amministrazioni locali volte ad una drastica riduzione della spese per il sociale che si ripercuote sistematicamente sulle persone più indifese, in particolare sul settore della tutela dei minori emarginati ed abbandonati. L’etica professionale degli assistenti sociali, in questo campo, impone loro di tutelare sempre e comunque il bene dei minori in stato di difficoltà e per queste ragioni non è accettabile che le colleghe siano soggette ad indebite pressioni da parte di dirigenti non in possesso di adeguate conoscenze tecniche-professionali per sindacare il loro operato e dal comparto politico che intende risparmiare risorse in un settore rappresentato da soggetti, come i minori, che non hanno una rappresentanza politica”.
“L’intervento nel campo della tutela dei minori emarginati ed abbandonati non può essere limitato da esigenze di bilancio”, ricorda la responsabile dell’Ordine, che avverte. “Non esiteremo, in futuro, a denunciare agli organismi competenti ed all’opinione pubblica tali comportamenti indebiti delle amministrazioni locali”, conclude Maria Palleschi.
Anna Bontempo