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Anziani…non aprite quella porta. Ecco il decalogo anti-truffa delle Forze dell’ordine

E’ stata la presenza del comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, col. Luciano Calabrò, a dirimere molti dubbi sulla delicata questione delle truffe agli anziani nel corso di un convegno tenuto ieri pomeriggio nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos.

L’evento è stato introdotto dal primo cittadino vastese Luciano Lapenna, il quale ha parlato di una “iniziativa nel segno della prevenzione” in un momento in cui “c’è allarme nella comunità anche se nei riscontri dei dati in possesso delle Forze dell’ordine la realtà è diversa”.

Alla presenza del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vasto, magg. Giancarlo Vitiello, e del comandante del Corpo di Polizia municipale, ten. Giuseppe Del Moro, Luciano Calabrò ha evidenziato fin da subito il ruolo fondamentale del “parlare alla gente e metterla in guardai su certi rischi”.

Il colonnello ha anche chiarito ai presenti perché le vittime di truffe sono quasi sempre gli anziani e rivolgendosi a coloro presenti ha detto: “le truffe vengono spesso perpetrate nei vostri confronti perché siete considerati una categoria debole perché spesso avete le difese abbassate e, alle volte, per eccessiva disponibilità siete disposti a fare entrare persone nel vostro cerchio ristretto quale la vostra casa. Nel momento in cui queste entrano la truffa ha alte possibilità di riuscire”.

“A Vasto però – ha sostenuto – non ci sono più truffe agli anziani che altrove in Abruzzo”, regione che finora è rimasta “abbastanza sana”, ma “questo tipo di reato si può e si deve evitare”.

Calabrò ha quindi parlato dei tre modi principali in cui le truffe vengono perpetrate. Innanzitutto ha rilevato come “il 99 per cento viene commesso da persone alle quali viene concesso il permesso di entrare in caso”. In questo caso la tecnica è ben nota: con una scusa si presentano sull’uscio, spesso come incaricati dell’INPS, delle aziende che forniscono le varie utenze o anche del Comune, una persona distrae l’anziano mentre l’altra svaligia la casa. “In questi casi l’unica prevenzione sta nel non aprire la porta perché nessun incaricato viene a casa”, ha detto il comandante provinciale dell’Arma.

Poi c’è la tecnica attuale, quella di telefonare a casa spacciandosi per i Carabinieri o la Polizia parlando di un nipote incorso in un incidente senza copertura assicurativa e che bisogna versare dei soldi per anticipare l’assicurazione a un incaricato (spesso un legale) che sta venendo a casa a prenderli. In questo caso “la cosa da fare è chiamare le Forze dell’Ordine e chiedere lumi sull’eventuale incidente”.

Questo è stato un passaggio davvero delicato nel quale Calabrò ha messo nel mirino anche le raccolte dati per ottenere le tessere dei vari supermercati e negozi: “spesso per 30-40 euro vengono vendute le vostre identità a cominciare dal codice fiscale”.

L’ultimo caso è quello della sottrazione di danaro al prelievo in banca o alle poste per i quali i consigli dell’Arma è quello di non prelevare ingenti somme in denaro e di non fermarsi a parlare con sconosciuti, sempre ben vestiti e che parlano benissimo in grado di indurre quella che definiscono “una sorta di ipnosi a parole”. Calabrò, denunciando con forza la maleducazione degli italiano che non rispettano regole né leggi, ha anche richiamato i presenti ad una “sicurezza partecipativa” perché “voi siete il primo anello della sicurezza e della protezione civile”.

Enrico Paone, presidente del Comitato regionale INPS, e Alessandro Romano, direttore provinciale dell’INPS, uno degli enti maggiormente interessati alla questione in quanto spesso i truffatori si spacciano per suoi impiegati per riscuotere qualche arretrato o entrare in possesso di una eredità, tanto da far affermare che “c’è chi ci studia per cercare di pescare nel torbido”, hanno sottolineato come L’Istituto non manda nessuno a casa anche perché non sono autorizzati ad entrare; che anche in caso di eventuali pagamenti non è esiste mai l’urgenza per dare la possibilità di verificare ed eventualmente contestare l’addebito; che nessun dell’INPS è autorizzato a ricevere pagamenti in contanti.

Nel corso dell’evento è stato presentato anche un decalogo dei comportamenti da tenere (che alleghiamo in calce) per prevenire le truffe.

decalogo antitruffa

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

 

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