Le diagnosi precoci sull’autismo in Abruzzo sono in forte aumento. A segnalarlo è la colonnina di rilevamento del centro di riferimento regionale dell’autismo de L’Aquila che nel periodo tra il 2012 e il primo semestre del 2015 ha registrato una crescita di oltre il 7%. Lo studio-analisi, elaborato dalla struttura diretta dal prof. Marco Valenti, per la cura dell’autismo dell’ospedale San Salvatore, ci mostra una ‘radiografia’ sull’andamento della malattia nell’arco temporale degli ultimi 3 anni e mezzo, periodo in cui il centro stesso ha certificato che ben oltre il 50% dei soggetti analizzati soffre di tale patologia e la restante parte soffre di altri diversi disturbi. Dagli studi effettuati emerge inoltre un aumento progressivo della malattia, passando dal 49% del 2012 al 56,7% dei primi sei mesi del 2015 con un aumento progressivo della malattia nel corso degli anni.
Come dichiara il prof. Valenti, “l’aumento di casi è dovuto soprattutto alla capacità del nostro centro di riferimento regionale di individuare i sintomi della patologia in virtù della diagnostica di secondo livello. In sostanza, con i mezzi di cui disponiamo, riusciamo a definire casi per i quali non era ancora stato possibile formulare una diagnosi precisa in altre strutture di primo livello in regione o fuori. Disponiamo inoltre di strumenti innovativi quali l’eye-tracker, le cui potenzialità nella diagnosi precoce sono enormi”.
Il Centro dell’autismo di L’Aquila si occupa in media ogni anno, di oltre 400 soggetti tra 1 e 18 anni, di cui l’11% proveniente da altre regioni e il resto dall’Abruzzo e che vengono seguito in day hospital. Lo staff del Prof. Valenti é costituto da 2 infermieri, 2 medici specialisti ambulatoriali (neuropsichiatri infantili), 2 psicologi e 2 terapisti. Le attività di ricerca del Centro sono svolte in collaborazione con il dipartimento universitario aquilano di scienze cliniche applicate e biotecnologiche, dove opera un avanzato laboratorio per l’autismo, coordinato dallo stesso prof. Valenti e dalla neuropsicologa prof. Monica Mazza.
Laura Rongoni