Le associazioni ambientaliste abruzzesi (Legambiente, Wwf, Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il Parco, Fai, Italia Nostra, Marevivo e Pro Natura) dopo il “No” decretato a Ombrina Mare tornano a farsi sentire chiedendo alla Regione Abruzzo “l’immediato decreto per l’istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina”.
Le associazioni, in una nota diramata a mezzo stampa, sottolineano che “l’unica strada in grado di dare un futuro dignitoso all’Abruzzo” è la green economy, sottolineando che i ritardi a tale istituzione sono dovuti “all’incapacità della politica locale inutilmente sollecitata ad individuare una soluzione condivisa, che superi quelle logiche che oggi, lo stesso Governo, con l’ultima legge di stabilità, cancella o quantomeno congela”.
A luglio scorso il commissario Giuseppe De Dominicis ha consegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una propria cartografia e dopo mesi di fermo, il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, a sua volta, ha cercato di coinvolgere tutti i sindaci interessati al fine di presentare una perimetrazione condivisa da tutti i comuni redigendo una nuova cartografia, differente e quindi alternativa a quella predisposta dal commissario ad acta e presentata anch’essa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Da qui la lamentela degli ambientalisti che sottolineano come quest’ultima proposta sia “stata anche sommariamente mostrata ai presidenti di WWF e Legambiente in un incontro di pochi minuti, ma la richiesta di ottenerne una copia per una più accurata valutazione non ha avuto alcun seguito”.
“Sul tavolo della Presidenza del Consiglio -continuano gli ambientalisti- si troverebbe quindi, due diverse proposte, una nota ai cittadini perché più volte pubblicamente illustrata da De Dominicis, l’altra nota solo a chi la propone. Una situazione che di fatto alimenta lo stallo in atto da circa 6 mesi. Una situazione non più accettabile: bisogna uscire fuori da questa “rotonda” e imbroccare la strada giusta!”
Le associazioni concludono chiedendo alla Regione Abruzzo “di adoperarsi attivamente al fine di sollecitare la presidenza del Consiglio dei Ministri perché esca dallo stallo in essere”.
Laura Rongoni