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All’Università grazie a Mattarella

Ha ottenuto l’inserimento retroattivo al corso di laurea in medicina dopo una travagliata procedura. Un giovane aspirante medico vastese, che aveva partecipato alla prova di selezione obbligatoria relativa all’anno accademico 2014/2015, senza essere ammesso, ha chiesto con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica la verifica del concorso ottenendo dal Consiglio di Stato la riammissione al corso.

Si è conclusa positivamente la vicenda che vede protagonista un aspirante medico di Vasto e che si si inserisce nel solco più ampio di un filone di ricorsi formulati in tutta Italia dagli studenti per l’ingresso al corso universitario di medicina. Lo studente in questione aveva partecipato alla prova di selezione obbligatoria per l’ammissione ai corsi di Laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata.

A seguito della prova, l’aspirante medico non era stato però ammesso all’iscrizione in quanto classificatosi nella graduatoria di merito in posizione non utile rispetto ai contingenti numerici prefissati. Per questo motivo aveva conferito l’incarico ad un legale, l’avvocato Sergio Lapenna del foro di Vasto.

“A seguito della travagliata procedura, in cui hanno partecipato anche l’Università ed il Ministero dell’Istruzione (Muir), il giovane studente ha ottenuto, con decreto che in questi casi la legge richiede venga emesso dal Consiglio di Stato, l’inserimento retroattivo nel corso di laurea”, spiega l’avvocato Lapenna, “varie e diffuse, d’altro canto, erano state le irregolarità che si erano manifestate durante la prova: in particolare modo in relazione all’anonimato”.

Il legale ed il giovane studente si dichiarano soddisfatti per l’esito del ricorso.

“In Italia, nonostante le numerose proposte legislative volte ad eliminare definitivamente la prova selettiva, l’ingresso alla facoltà di medicina rimane un vero e proprio anacronismo limitativo delle aspirazioni dei giovani medici”, commenta l’avvocato Lapenna. L’aspirante medico potrà ora dedicarsi agli studi che gli consentiranno un giorno di poter esercitare la professione medica.

Anna Bontempo

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