Francesco Menna – Maria Amato: questo il duello dal quale spunterà il candidato del centrosinistra alla successione di quel Luciano Lapenna che, rappresentando il punto di riferimento di tutta l’area progressista vastese, guida la città di Vasto da dieci anni e che si è mostrato al fianco di ambedue i competitors in occasione della loro prima uscita ufficiale, quella nella quale hanno spiegato le ragioni delle proprie scelte e la propria visione della città.
Una presenza in forma istituzionale per il primo cittadino che, forse per la prima volta dal 6 febbraio, ha parlato di primarie e di elezioni e noi ne abbiamo approfittato per porgergli qualche domanda.
Ora finalmente può sbilanciarsi, cosa pensa dei candidati alle primarie del centrosinistra?
“Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose perché il centrosinistra ha fatto una scelta tra due candidati eccellenti; due professionisti che non hanno bisogno della politica per vivere, un giovane e una donna, che mettono a disposizione della città la loro capacità e la loro esperienza professionale”.
Si aspettava che le primarie sarebbero divenute primarie del PD e non di coalizione?
“La discesa in campo di Francesco e Maria ha portato altri potenziali candidati a farsi da parte, candidati che sosterranno sicuramente l’uno o l’altro. La coalizione ha lavorato bene in questi mesi aprendosi a candidature anche oltre il Partito Democratico. Lo spessore e il valore dei due candidati, però, ha portato certamente ad altre riflessioni”.
Come si aspetta questa corsa al 6 marzo quando gli elettori sceglieranno chi dovrà rappresentare il centrosinistra nella corsa alla poltrona sindacale?
“Sono sicuro che la competizione tra i due candidati sarà all’insegna del rispetto reciproco, un confronto sui contenuti che sfocerà in una partecipazione di tutto il centrosinistra ed oltre alle primarie”.
La Amato nel suo discorso di presentazione ha lasciato intendere che le piacerebbe una sorta di primarie all’americana con un confronto diretto tra i competitors sulle varie tematiche. Lei cosa ne pensa?
“Sono d’accordo sul confronto all’americana, ma saranno i candidati a decidere il tipo di confronto anche in considerazione delle richieste, se ci saranno, da parte dei tanti portatori di interesse”.
Sicuramente un nuovo sindaco vuol dire anche nuove scelte e nuova visione, ma secondo lei da che cosa il futuro eventuale suo successore non potrà prescindere?
“Guardi, Vasto ha bisogno del nuovo ospedale, della variante alla S. S. 16, dell’ultimo miglio ferroviario nel porto di Punta Penna, della pista ciclabile, tutti progetti sui quali abbiamo lavorato tanto e che sono stati avviati e che sono certo ambedue i candidati porteranno avanti per il bene e lo sviluppo di questa città”.
Provando a gettare lo sguardo oltre l’ostacolo delle elezioni amministrative lei cosa vede?
“Beh che dire, le primarie del centrodestra tra presenze che da anni solcano le strade della politica vastese e che già hanno dato dimostrazione a Vasto negli anni passati di cosa sono capaci così come le altre scelte, a partire dal Movimento 5 Stelle, rappresentano un salto nel buio che può solo fare danno a Vasto e al suo territorio. Se il centrosinistra dopo le primarie continuerà ad essere unito aprendosi ad altre realtà cittadine e trovando punti di convergenza anche con altre liste sono certo che non temerà confronti e troverà ancora una volta il giusto consenso nell’elettorato vastese. Ci sono tutte le condizioni perché il centrosinistra possa confermarsi alla guida della città”.
Luigi Spadaccini