Venticinque discariche abusive in Abruzzo, la maggior parte delle quali ubicate in provincia di Chieti e due nel comune di Vasto. Ci sono anche i siti di Vallone Maltempo e di via Lota nella black list dell’Unione europea. A lanciare l’allarme sulla presenza nel territorio vastese di intere aree lasciate in completo abbandono, per le quali è prevista una sanzione di 200mila euro l’anno da parte della Ue, è stata la eurodeputata del Movimento 5 stelle, Daniela Aiuto durante il convegno “Ecomafie e veleni in Abruzzo”, organizzato sabato scorso nella sala congressi degli ex palazzi scolastici di corso Italia.
“Si tratta di un elenco terrificante”, ha esordito l’europarlamentare, “occorre fare presto e bonificare tutte le aree individuate dalla Commissione europea per non continuare a sottrarre importanti risorse ai cittadini. Se non si interviene subito con un piano di bonifica si rischiano di bruciare cinque milioni di euro l’anno in multe per l’intera regione Abruzzo. Si tagliano i servizi e i punti nascita per pagare le sanzioni alla Ue?”
La Aiuto, che ha anche ricordato gli incendi di materiale interrato abusivamente, scoppiati lo scorso mese di agosto in aree Sic (siti di interesse comunitario), nel territorio del Vastese e della Fondovalle Trigno (oggetto di una sua interrogazione), ha anche messo in guardia dalle infiltrazioni malavitose.
“Il nostro territorio non è un’isola felice come dicono, anzi fa gola”, ha ricordato la Aiuto, “non è possibile lasciarlo alla mercè delle organizzazioni mafiose”.
Sullo stesso filo conduttore gli interventi degli altri relatori: l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao, il consigliere regionale Pietro Smargiassi, Massimo De Maio del consiglio nazionale Fare verde onlus, Paolo De Chiara, giornalista e scrittore molisano, autore del libro “I veleni del Molise” e Ludovica Cieri, candidata sindaco del Movimento alle elezioni comunali di giugno. Quest’ultima ha fatto il punto sulla raccolta differenziata a Vasto, ancora molto lontana dal tetto del 65% imposto dalla legge, ricordando che l’argomento è stato al centro di uno dei tavoli attivati dai pentastellati vastesi.
“Nonostante siano trascorsi diversi anni dalla sua attivazione il servizio si attesta ancora intorno al 48%”, ha rimarcato, “sono molte le criticità: la percentuale è bassa e i costi sono elevati. Ogni cittadino vastese paga una media di 176 euro l’anno, una somma al di sopra della media nazionale. L’amministrazione non ha fatto tutto quello che avrebbe potuto fare: dovrebbe interloquire meglio con i gestori del servizio e con il Civeta. Ci sono esperienze fatte in altre città che possono essere ripetute a Vasto adeguandole alla nostra realtà. Sulle cose da fare abbiamo le idee chiare”, ha insistito la Cieri.
Sulla situazione del Civeta, i Consorzio che gestisce l’impianto di Valle Cena a Cupello, si è soffermato Smargiassi che è anche componente della Commissione vigilanza della regione Abruzzo. L’organismo nelle scorse settimane ha convocato i sindaci del territorio.
“Il Consorzio non doveva essere commissariato perché è un ente pubblico economico ed è in attivo”, ha detto rivolto alla platea, “sapete qual è stata la prima proposta del Commissario Lidia Flocco? L’aumento delle tariffe. Non vorrei che dopo la sanità privata arrivassero i rifiuti privati”, ha chiosato il consigliere regionale.
Anna Bontempo