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“Le manifestazioni estive escluse dal codice appalti”

Per il denunciante il Comune avrebbe eluso la procedura sugli appalti pubblici con il chiaro intento di favorire determinati soggetti privati, per la difesa degli indagati non c’è stata alcuna irregolarità. Tesi a confronto ieri durante l’udienza preliminare davanti al Gup, Anna Rosa Capuozzo che si è riservata di decidere. Si saprà nei prossimi giorni se il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, chiesto un supplemento di indagini o disposto il rinvio a giudizio dei due indagati: l’assessore comunale, Vincenzo Sputore e il titolare di una società specializzata nella organizzazione di spettacoli ed eventi musicali, Nando Miscione.

Ai due è stato contestato il reato di abuso in atti d’ufficio, ma il pm Giancarlo Ciani – che prima di trasferirsi a Chieti ha chiesto l’ archiviazione dell’inchiesta – non ha rilevato illeciti penali. L’indagine ruota su un pacchetto di manifestazioni estive, approvato a distanza di poche ore dalla presentazione ufficiale della proposta progettuale da parte dell’agenzia vastese, con un affidamento diretto, cioè senza gara d’appalto.

Nel mirino è finita una delibera della giunta comunale, con cui venne stanziata la somma di 170mila euro per finanziare una serie di spettacoli musicali. Con lo stesso provvedimento, che risale al 1° luglio 2013, venne stabilito l’erogazione di un acconto pari al 70% della somma preventivata ad inizio delle manifestazioni estive, rinviando il saldo alla chiusura del calendario. La magistratura ha avviato il procedimento sulla scorta di una circostanziata denuncia presentata un anno fa da Stefano Comparelli, promoter di servizi turistici ed eventi, che si è opposto alla richiesta di archiviazione della Procura, ravvisando “lacune nelle indagini”.

Comparelli ieri è comparso davanti al Gup insieme al suo legale, l’avvocato Francesco Carlesi, che ha contestato l’operato dell’amministrazione comunale. Secondo la tesi del promotor vastese la giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna avrebbe eluso la normativa sugli appalti pubblici affidando senza gara o procedura ad evidenza pubblica, ma ricorrendo all’affido diretto, la gestione delle manifestazioni estive 2013. Di tutt’altro tenore la tesi difensiva dell’assessore Sputore e di Miscione. Per gli avvocati Giuseppe Gileno e Fiorenzo Cieri dalle indagini non è emersa alcuna irregolarità.

“Le manifestazioni estive sono escluse dal codice degli appalti pubblici”, hanno rimarcato i legali, “il Comune avrebbe dovuto attenersi ad un’unica formalità, cioè invitare almeno cinque soggetti. Nel caso specifico è stato fatto un avviso diffuso tramite il sito istituzionale dell’ente”. Nei prossimi giorni si saprà se queste argomentazioni hanno convinto il giudice Capuozzo.

Anna Bontempo

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