Padre Eugenio Di Giamberardino, parroco dell’Incoronata di Vasto, ha indirizzato ai fedeli della Comunità una intensa lettera, nella quale innanzitutto spiega il significato e il valore spirituale della quaresima “tempo liturgico di più intensa preghiera e penitenza, in cui i cristiani tornano a interrogarsi sulla loro identità e sui modi più adatti per dare una testimonianza evangelica nella società”.
“La Quaresima – continua Padre Eugenio – aiuta a ricaricarsi spiritualmente, dedicando più tempo alla preghiera e alla meditazione della parola di Dio. E un tempo liturgico forte nel quale la Chiesa, ripensando al mistero di Cristo che per noi fa l’esperienza del deserto, digiuna, è vittorioso sulla tentazione, sceglie di essere il messia umile, obbediente e sofferente fino alla morte di croce, toma a riproporci di seguire Gesù sulla via della croce e dell’amore”.
Ed ecco l’impegno del parroco nel proporre varie iniziative per far vivere con più incisività la preparazione alla Pasqua: un ritiro spirituale, organizzato già nella prima domenica per l’OFS, i Catechisti, il Coro (ma aperto anche agli altri fedeli); la “Via Crucis” da svolgersi ogni domenica alle ore 17,40: un’ora di preghiera da farsi ogni lunedì alle ore 21,00 con meditazioni sulla quaresima; l’adorazione eucaristica denominata “quarantore” e programmata nei giorni 18 -19 – 20 febbraio con turni d’adorazione; la quaresima di carità per domenica 13 marzo; la celebrazione della Messa con la presenza dell’Arcivescovo Padre Bruno sabato 19 marzo.
Padre Di Giamberardino è attento, in un foglietto allegato, a sottolineare lo stile di penitenza della quaresima, spiegando la legge del digiuno e dell’astinenza e la sua caratteristica irrinunciabile: l’attenzione ai poveri “al punto ch essi sono stati sempre collegati con la carità, in quanto il frutto economico della privazione del cibo o di altri beni non deve arricchire colui che digiuna, ma deve servire per aiutare il prossimo bisognoso, secondo quanto ammonisce la ‘Didascalia Apostolica’: I cristiani devono dare ai poveri quanto, grazie al digiuno e all’astinenza, è stato messo da parte”.
Interessante è il richiamo di alcuni comportamenti che possono facilmente rendere tutti, in qualche modo, schiavi del superfluo e persino complici dell’ingiustizia: il consumo alimentare senza una giusta regola, accompagnato a volte da un intollerabile spreco di risorse; l’uso eccessivo di bevande alcoliche e di fumo; la ricerca incessante di cose superflue, accettando acriticamente ogni moda e ogni sollecitazione della pubblicità commerciale; le spese abnormi che talvolta accompagnano le feste popolari e persino alcune ricorrenze religiose (Battesimi, prime Comunioni, Matrimoni); la ricerca smodata di forme di divertimento che non servono al necessario recupero psicologico e fisico, ma sono fini a se stesse: l’occupazione frenetica, che non lascia spazio al silenzio, alla riflessione e alla preghiera; il ricorso esagerato alla televisione e agli altri mezzi di comunicazione.
Incisivo è stato l’invito ai membri dei gruppi operanti nell’Incoronata (Ordine Francescano Secolare, Catechisti, Circolo, Comitato Feste, Coro, Comitato Circoscrizionale, Complesso Bandistico, Donne Libere di Comunicare, Piccolo Coro, Cresimandi, ragazzi del catechismo) per partecipare soprattutto alle Quarantore, per “riscoprire l’Eucaristia come centro vitale della vita cristiana”. Ma tanti fedeli hanno aderito ai turni di adorazione nel corso della giornata, testimoniando la loro fede nella presenza di Gesù nell’ostia consacrata.
Luigi Medea
