Le borse lavoro disponibili sono in tutto 20, ma le richieste sono più del doppio. Sono 54 le domande arrivate in Comune, alla scadenza del termine, per l’assegnazione di voucher lavorativi per donne svantaggiate, a dimostrazione di quanto il disagio in città superi di gran lunga le risorse a disposizione.
In ballo ci sono dei rapporti di lavoro di natura occasionale che consistono in prestazioni assistenziali domiciliari in favore di anziani e disabili, quali la cura della persona, la pulizia della casa, la preparazione e somministrazione di pasti o l’approvvigionamento di prodotti alimentari.
Destinatarie delle 20 borse lavoro, del valore mensile di 400 euro lordi, sono donne svantaggiate, italiane e immigrate con regolare permesso di soggiorno, che intendono lavorare nei servizi di cura e di assistenza alla persona. Le richiedenti devono possedere capacità lavorativa ed abilità sociali tali da consentire l’inserimento all’interno di un contesto lavorativo.
Per la formazione della graduatoria il Comune farà riferimento ad una serie di criteri – che determinano assegnazione di punteggi – come l’età anagrafica, il reddito, la condizione di separata o divorziata e la presenza nel nucleo familiare di figli minori. La valutazione delle domande verrà effettuata da una Commissione tecnica. Si tratta di una iniziativa che l’assessorato alle politiche sociali del Comune porta avanti da diversi anni, ma che avrebbe bisogno di maggiori risorse finanziarie. Basti pensare che il numero delle destinatarie è andato diminuendo da otto anni a questa parte, mentre il disagio in città cresce. Nel 2008 erano 40 i voucher lavorativi a disposizione delle donne svantaggiate, cioè il doppio rispetto ai buoni lavoro messi oggi a concorso.
Anche l’importo dell’assegno mensile era più alto: 500 e non 400. Numeri che lasciano capire come le risorse per queste prestazioni sono diminuite, piuttosto che aumentare. Sono invece 11 i buoni lavoro (300 euro mensili lordi) per i diversamente abili, ma di domande, in questo caso ne sono arrivate 21. I destinatari sono soggetti con disabilità residenti nel comune di Vasto che versano in precarie condizioni economico-sociali.
Anna Bontempo
