Negli ultimi anni la percentuale della popolazione che ritiene di essere affetto da un’allergia o da un’intolleranza alimentare è in continuo aumento, ma in realtà solo una minima parte di questi casi viene confermato in seguito ad un corretto iter diagnostico. Spesso svariati disturbi vengono attribuiti al cibo anche quando in realtà le cause sono altre. Innanzitutto facciamo chiarezza, spesso si confonde l’allergia con l’intolleranza; la vera allergia alimentare è molto meno comune di quanto si pensi e coinvolge l’attivazione del sistema immunitario, quando invece l’organismo reagisce in modo anomalo ad un alimento senza coinvolgere il sistema immunitario si parla di intolleranza alimentare. Perché allergie ed intolleranze sembrano diventate così frequenti? Tutto dipende dalle numerose diagnosi eseguite con metodi discutibili e non scientificamente provati. Infatti in commercio sono disponibili numerosi test privi di validità scientifica, come quelli di citotossicità, l’ALCAT test, l’elettroagopuntura secondo Voll, il DRIA, la Kinesiologia applicata, la biorisonanza, l’analisi del capello, l’iridologia ecc, test non solo costosi per il paziente, ma anche rischiosi perché, come già detto, non hanno validità scientifica.
La crescente diffusione sui giornali e in TV di “esperti” che genericamente e senza supporto scientifico contribuiscono a convincere le persone che molti dei loro sintomi siano causati dal cibo, hanno contribuito al fiorire di laboratori di analisi, farmacie ed erboristerie che sfruttando la sempre più forte domanda di conoscere l’origine e la causa dei disturbi offrono test alternativi la cui attendibilità è stata smentita da indagini scientifiche rigorose. Questo spesso si traduce nel sottoporre le persone a diete squilibrate dal punto di vista nutrizionale con possibili gravi ripercussioni sulla integrità psicofisica della persona e soprattutto dei bambini. Inoltre nei pazienti realmente allergici si corre il rischio di attribuire i disturbi ad un alimento diverso da quello realmente responsabile, con il persistere dei sintomi.
Secondo Mauro Calvani, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, ai test su citati si è aggiunto di recente un nuovo “miracoloso” esame: “il test del DNA per intolleranze su 600 alimenti, oltre 200 acque minerali e 250 additivi alimentari”, che permette di avere anche un piano nutrizionale personalizzato. Calvani chiarisce che non esiste la possibilità di dosare il DNA allo scopo di giungere ad una diagnosi di intolleranza per 600 alimenti. Nel mondo scientifico si sa che non è possibile porre un diagnosi di allergia o di intolleranza tramite analisi del DNA. Una corretta diagnosi di allergia alimentare può essere fatta solo dopo un corretto iter diagnostico che comprende una corretta anamnesi, l’esecuzione di test cutanei o, se necessario, un’eliminazione temporanea dalla dieta dell’alimento sospetto come responsabile. Per cui la società di allergologia SIAIP si raccomanda di non fidarsi dei test proposti promettendo miracoli.
Per la diagnosi delle INTOLLERANZE, gli unici test attendibili e validi sono il breath test al lattosio per diagnosticare l’intolleranza al lattosio e il dosaggio degli anticorpi antitransglutaminasi e antiendomisio e, in caso di positività, biopsia duodenale per la celiachia e la gluten sensitivity; per le ALLERGIE invece i test diagnostici riconosciuti sono il prick test, il rast test come esame di II livello e il dosaggio delle IgE totali che è però aspecifico in quanto indica la presenza di un’allergia o la tendenza ad essere un soggetto allergico, ma non informa sulla natura dell’allergia. Infatti molti pazienti arrivano con sintomi come diarrea, gonfiore addominale, stipsi o altri problemi addominali, non tutti però hanno un’intolleranza anche se pensano di averla, molto spesso le persone fanno un autodiagnosi; la soluzione ai loro disturbi, frequentemente, è semplicemente una correzione della loro alimentazione. In caso di una reale intolleranza o allergia si provvede a seguire una dieta idonea, fortunatamente oggi ci sono prodotti privi di glutine o lattosio che vanno incontro alle esigenze del paziente. Comunque è buona abitudine leggere sempre le etichette e acquistare prodotti più semplici e salutari possibili per una spesa consapevole perché il primo passo per la NOSTRA SALUTE E’ MANGIARE SANO. Per concludere è importante rivolgersi sempre ad un medico per diagnosticare una eventuale allergia o intolleranza e ad un esperto della nutrizione per evitare di eliminare dalla propria dieta alimenti importanti e fondamentali per il nostro benessere fisico e psichico.
Dr.ssa Manuela Di Silvio
Consulente nutrizionale- Farmacista
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