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Vasto si prepara all’esodo per la D

 

Tutto in una notte. Anzi, in un pomeriggio: quello che domenica chiuderà la regular season del campionato di Eccellenza, consegnando gli ultimi verdetti. Il più importante dei quali riguarda il primo posto: l’unico in grado di garantire l’approdo diretto in serie D.

Ed è tutto in mano alla capolista Vastese, impegnata sul campo della Val di Sangro. Che non può dormire sonni tranquilli, in virtù di un calendario che, riservando a Sambuceto e Acqua&Sapone avversari tranquilli (rispettivamente, Francavilla e Celano) potrebbe garantire loro la salvezza diretta, per via della regola dei distacchi, secondo cui se tra 14ª e 17ª vi sono più di 9 punti di differenza (al momento se ne contano 8), non si va al play out, ma scende in Promozione anche la penultima. Ecco perché i sangrini devono quanto meno provare a fare risultato, per evitare il rischio di una condanna senza appello.

Problemi che alla Vastese non interessano, ovviamente. I biancorossi, infatti, devono solo vincere e per farlo, oltre che il superiore tasso tecnico, cercheranno di sfruttare anche il supporto di una tifoseria ampiamente di categoria superiore. Lo dimostrano le 1.800 presenze di domenica, all’Aragona: numeri da capogiro per l’Eccellenza, e propedeutici ad un massiccio esodo anche a Montemarcone di Atessa. Tant’è che la dirigenza vastese è intenzionata a chiedere a quella sangrina la disponibilità della più capiente tribuna del Comunale, impianto che non molto tempo fa ha ospitato anche gare di serie C.

«Conoscendo il loro entusiasmo», sottolinea un rinfrancato presidente Franco Bolami, «saranno almeno un migliaio i tifosi pronti a partire. Quanto alla gara di domenica, il 5-0 finale ha ridato morale e fiducia ai ragazzi, che avevano solo bisogno di sbloccarsi, sul piano psicologico. E ora che lo hanno fatto manca solo un ultimo, ma decisivo sforzo per avere ragione di un degnissimo Paterno». Che a sua volta, non avrà vita facile a Città Sant’Angelo, ospite di una Rc Angolana non ancora del tutto tagliata fuori dalla semifinale play off tra 3ª e 4ª classificata. Anch’essa a rischio, comunque, se il gap tra il Pineto (sicura terza) e le sue più dirette inseguitrici (ora di 7 punti) dovesse superare le 9 lunghezze. Tornando invece alla lotta per la salvezza, a rendere ancora più ingarbugliate le cose contribuiscono le notizie provenienti dalla serie D. Oltre alla retrocessione quasi certa di Amiternina e Giulianova, che porterebbe a 4 il numero delle retrocedende dall’Eccellenza, obbligando le vincenti dei play out a un ulteriore spareggio salvezza, c’è un nuovo pericolo all’orizzonte. Legato alla posizione dell’Avezzano, non ancora al sicuro dal rischio play out e, di conseguenza, da un’eventuale retrocessione. Che sarebbe una sciagura: non solo per l’Eccellenza, con la retrocessione diretta di 2 squadre, più altre 3 da definire tramite i play out, e per la Promozione, con 4 retrocessioni dirette (2 per girone) e altrettante dai play out, ma anche per i campionati a seguire, con una promossa in meno sia in Prima categoria (6 invece di 7) che in Seconda (13 e non più 14) categoria.

Stefano De Cristofaro

Il centro.it

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