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Elezioni? Ecco le spese dei candidati sindaci

Dalle 200euro di Ivo Menna, alle 18mila euro di Massimo Desiati.

I candidati sindaci che partecipano alle elezioni comunali di giugno cominciano a “dare i numeri”, ipotizzando le spese per la campagna elettorale e dichiarando le fonti di finanziamento. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di somme sottostimate che, a consuntivo, si riveleranno molto più alte. Del resto si sa che una campagna elettorale ha costi altissimi che non tutti possono affrontare, specie se il candidato sindaco può contare su un reddito da lavoro dipendente.

Penso di spendere 200 euro, come cinque anni fa, non sono mai andato oltre questo budget”. Ivo Menna, candidato sindaco della lista civica La Nuova Terra, assicura una campagna elettorale all’insegna del risparmio con qualche manifesto, comunicati stampa e soprattutto Facebook, canale che utilizzerà in via prioritaria per diffondere le proposte contenute nel suo programma elettorale che si basa su undici punti cardine.

“Non spenderò più di 200 euro, tutti soldi miei”, garantisce l’ambientalista, “piuttosto dicano gli altri candidati sindaci come pensano di finanziare la loro campagna elettorale. Io conosco bene i nomi degli imprenditori che li sponsorizzano”. 

Settecento euro. E’ la somma che Ludovica Cieri, 41 anni, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle ha messo in conto di spendere per la campagna elettorale in corso. Con il budget a disposizione – uno dei più bassi –   verranno coperti  i costi per i manifesti e la loro affissione,  per la predisposizione di brochure, per la quota parte relativa all’affitto dell’Infopoint di via Delle Gardenie e per la sala riunioni.

“Sosterrò personalmente tutte le mie spese”, dice la Cieri, “mentre i costi relativi agli eventi saranno coperti attraverso donazioni volontarie, autotassazione di candidati e attivisti, cene di autofinanziamento, donazioni per i gadget”.    

“Spenderò poco, non più di 2.500 euro”. Massimiliano Montemurro, candidato sindaco di due liste civiche (Vasto La mossa giusta e Democrazia Cristiana), annuncia  una campagna elettorale all’insegna del risparmio.

“Non ho finanziatori, solo amici che mi stanno dando una mano”, dice il candidato sindaco, “avendo uno stipendio da dipendente non posso permettermi grosse spese”.Con il budget a disposizione sosterrà i costi per i manifesti, le brochure (“che consegnerò personalmente nei quartieri della città”) e per qualche gigantografia da collocare nei punti più strategici di Vasto.

Conto molto nell’aiuto di amici e sostenitori”, aggiunge Montemurro.

Ammonta a 15mila euro la somma che Francesco Menna, candidato sindaco del centrosinistra, conta di spendere per la sua campagna elettorale. Con il budget a disposizione verranno finanziati comizi, manifesti, brochure e qualche aperitivo-cenato e coperti i costi dell’affitto per la sede elettorale che Menna ha aperto in un locale sulla circonvallazione Istoniense. Al momento non sono previsti particolari eventi.

“Le fonti di finanziamento? Quelle consentite dalla legge”, dice Menna, “cioè sottoscrizioni volontarie da parte di privati e di imprese, tutto rigorosamente rendicontato. Verrà aperto un conto e nominato un mandatario che ha la responsabilità del bilancio”.  

Non credo di spendere meno di 18mila euro”. Massimo Desiati, candidato sindaco del centrodestra, fissa il budget per la sua campagna elettorale, ipotizzando una somma che, al momento,  risulta essere la più alta rispetto a quelle preventivate dai suoi avversari.

“E’ sicuramente un importo indicativo”, chiarisce il leader di Progetto per Vasto che di recente ha incassato anche il sostegno di Abruzzo civico, “servirà per acquistare materiale di propaganda e  per coprire il costo degli affitti delle sale per l’organizzazione di convegni, eventi e manifestazioni. Come verrà finanziata la campagna elettorale? Con sottoscrizioni popolari,  nel rigoroso rispetto  della legge”.       

“Penso di rientrare nel budget di 15mila euro, in ogni caso  non supererò il limite di spesa previsto dalla legge”. Edmondo Laudazi, candidato sindaco di due liste civiche, Il Nuovo Faro e Rinascita vastese, annuncia i costi della sua campagna elettorale. Laudazi conta di spendere la stessa cifra preventivata da Francesco Menna (centrosinistra) e tremila euro in meno rispetto a Massimo Desiati (centrodestra) che ha ipotizzato un costo di 18mila euro.

“Con il budget a disposizione coprirò le spese per i manifesti, la pubblicità elettorale grafica e mediatica sui mezzi di informazione e per l’organizzazione di convegni”, spiega Laudazi, “le fonti di finanziamento? Reddito personale e sottoscrizioni volontarie dei candidati”.

                               Anna Bontempo    

 

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