Consigliere, lei passa per l’esponente che più ha contrastato, con fatti e parole, l’Amministrazione Lapenna. Ritiene di essere stato decisivo nel rappresentare la sua negatività e nel costringerla ad affrontare il voto con estrema debolezza?
“Intanto, vorrei ringraziare ilnuovoonline.it non solo per questa intervista, ma per aver dimostrato, nel corso degli anni, una ragguardevole libertà di azione. Mai, dicasi mai, ho trovato un comunicato tagliato o, peggio, ritoccato. Ciò premesso, ogni consigliere esercita il mandato con la propria personalità. Gli elettori, cinque anni fa, hanno deciso che io facessi opposizione all’Amministrazione Lapenna e io opposizione ho fatto. Con piglio, polso fermo, mente lucida e cuore caldo. La politica non è roba per mammolette. Ho mangiato polvere in questi anni, ho subito angherie, prepotenze e arroganze, ma ho servito l’elettore, ho rispettato il mandato elettorale e di ciò vado fiero. Sono stato tra i più presenti, forse il più presente, tra Consigli comunali e commissioni, certamente il consigliere che ha interrogato di più, che ha scritto di più, che ha comunicato di più. Sono orgoglioso anche di aver fatto approvare una mozione purtroppo disattesa: la convocazione di una classe di studenti per ogni Consiglio. È accaduto due volte, poi non più. Va ristabilita, poiché abbiamo necessità di accostare la politica ai giovani. Come va ristabilita la diretta streaming dei lavori, colpevolmente abolita dalla maggioranza, una maggioranza che non arriva indebolita al voto, ma finita, priva di idee e di forza”.
Lei ha scritto che Desiati possiede la corrente. Che vuol dire e come è nata la sua candidatura?
“Dei cinque candidati è l’unico che possiede la corrente, l’energia elettrica. La sua fibra è attraversata da energia positiva, illuminante, e la trasmette a chi gli è accanto. Senza corrente non si fa opposizione, non si vincono le primarie, non si diventa Sindaco, non si amministra una città complessa come Vasto. La candidatura di Desiati non è nata a Roma, a Pescara o a San Salvo. Non vi sono cerchi magici sulla sua testa, burattinai che tirano i fili. È nata sui banchi del Consiglio comunale quando abbiamo deciso, oltre un anno fa, di dare vita a Vastoduemilasedici. Con i colleghi Bischia, Del Prete e Sigismondi abbiamo individuato in lui il candidato più credibile, più capace, più vero. Il candidato con maggiore personalità, caratura e spessore politico. Massimo ha un progetto per Vasto. Sarà Sindaco con cinque anni di ritardo. Purtroppo, nel 2011, le divisioni e le lacerazioni non lo consentirono”.
La soluzione sembra essere arrivata dalle Primarie. 5400 votanti. Un successo inaspettato. Era scontata la sua vittoria?
“Scontata? Vuole scherzare? Scontata con un competitore come Peppino Tagliente? I risultati hanno dimostrato che Massimo aveva una squadra, gli altri no. L’ha riconosciuto con classe ed eleganza anche Mario Della Porta, suo avversario nel 2011, che si è complimentato con lui. Eri solo, ora hai una squadra e potrai vincere. Queste le parole di Mario. Vastoduemilasedici è la ragione, il presupposto, il fondamento della vittoria. Eppure, senza Massimo, senza le sue capacità, senza la sua passione politica, non avremmo centrato l’obiettivo. La squadra senza capitano è anarchica e non va da nessuna parte. Se il capitano è lungimirante, coinvolgente e trascinante, la vittoria è garantita. Vastoduemilasedici è fiera di aver fornito alla città l’opportunità di votare il miglior candidato a Sindaco possibile”.
Cosa risponde a chi sostiene che avete già scritto i nomi degli assessori della futura Giunta?
“Non rispondo. Mi metto a ridere. Gli assessori possono anche essere tecnici, ma se sono di espressione politica vengono nominati dal Sindaco scegliendo tra le Liste che lo hanno sostenuto. È il Sindaco a nominarli, è il Sindaco ad attribuire le deleghe secondo, si spera, le competenze. Sfugge un particolare: 356 candidati, nessuno escluso, sono candidati al Consiglio comunale. Ci sono 24 postazioni. Sul resto decide il Sindaco, dopo aver ascoltato gli elettori. Chi entra Papa in Conclave, di solito, esce Cardinale. Il 5 giugno, in realtà, non si sa neppure chi saranno i 24 cardinali. Invito tutti ad andarci piano con le previsioni, con i sondaggi, con i primi, secondi e terzi posti. Anche qualche giorno prima delle Primarie circolava un sondaggio con Giangiacomo al 52%. È andata diversamente”.
Desiati vincerà al primo turno?
“Non faccio il mago. Le uniche previsioni che ho indovinato hanno riguardato i vincitori dei concorsi tenuti dal Comune di Vasto sotto l’Amministrazione Lapenna. Comunque, Desiati sarà Sindaco di Vasto. Non è una previsione. È quanto conviene ai cittadini vastesi. E i cittadini vastesi, dopo dieci anni di decadenza, i peggiori anni della loro vita, hanno già deciso di voltare pagina. Anzi, di scrivere un nuovo libro”.
Quanto le frutta il brevetto dell’invenzione del termine Lamenna?
“Neanche un euro, purtroppo. Se chi pronuncia ogni giorno Lamenna dovesse versarmi un centesimo, avrei milioni di euro in banca”.
L’eventuale Amministrazione Desiati avrà un cammino sereno o turbolento?
“La serenità non è affare della politica. Le turbolenze sono state il pane quotidiano anche dell’Amministrazione Lapenna, anzi Lamenna. Ciò che conta è dare risposte urgenti ai cittadini, rilanciare Vasto e affermare la visione di una città nuova, moderna, pulita, efficiente. Ciò che conta è votare il Sindaco ed eleggere soggetti responsabili, ben strutturati, armati di pazienza e disciplina, che sappiano usare ago e filo, poiché avranno davanti un compito delicatissimo. Non sarà da invidiare, ma da aiutare, i chiamati ad amministrare un Comune con casse bucate e disastrate come le nostre strade”.
Quale politico toglierebbe all’avversario per vincere con più facilità?
“Se hai una squadra compatta e Desiati come capitano non hai bisogno di togliere alcunché all’avversario. Lo batti e basta”.
Alfonso Di Virgilio