Sono a rischio i nidi del fratino. A mettere in pericolo i “pulli” sono i tanti cani senza guinzaglio che i proprietari lasciano liberi sulla spiaggia di Vasto Marina. Oltre a fare i bisogni sull’arenile (sono poche le persone civili che raccolgono gli escrementi), la presenza degli animali costringe i volontari a spostare di continuo i nidi, nel disperato tentativo di salvare le uova e i piccoli nati.
“La situazione non è mai stata così preoccupante come quest’anno”, dice Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo fratino di Vasto, “i cani lasciati liberi non solo creano problemi igienico-sanitari, ma mettono a rischio l’incolumità degli uccelli. Neanche la nostra presenza funge da deterrente, anzi spesso diventa anche spunto per comportamenti provocatori”.
I volontari hanno anche richiesto l’intervento della polizia municipale. Certo un po’ di controllo non farebbe male, così come sarebbe auspicabile anche una maggiore collaborazione da parte degli operatori turistici che in questi giorni hanno avviato le operazioni di pulizia dell’arenile, altra fonte di pericolo per il fratino in via di estinzione.
Ci sono comuni (anche in Abruzzo) che hanno varato misure di protezione per la salvaguardia del piccolo uccello, un prezioso indicatore biologico della qualità ambientale delle spiagge. Qui da noi basterebbe far rispettare i divieti, visto che i cani possono essere portati solo negli arenili individuati con apposita delibera di giunta. Intanto ieri è scattato anche nelle nostre zone il censimento sul fratino. I volontari si sono sguinzagliati dalle 8 alle 11 sul litorale di Casalbordino, sulla spiaggia di Punta Penna, Vasto Marina e a San Salvo Marina.
Le schede compilate verranno inviate al coordinamento regionale che, a sua volta, le inoltrerà al Cncf (Comitato Nazionale Conservazione Fratino) e ad Ispra (Istituto Nazionale per le Ricerche Ambientali).
Anna Bontempo
