“Ho ceduto volontariamente dei terreni edificabili per consentire la realizzazione del parcheggio Multipiano, ma sono stato penalizzato perché sono quattordici anni che non posso più accedere al mio garage”. Racconta una storia di ordinaria burocrazia Teodoro Spadaccini, Dorino per gli amici, noto commerciante di frutta in via Naumachia. Il suo negozio è a due passi dal posteggio da 323 posti auto realizzato anche sui terreni di proprietà e del quale ora chiede, neanche tanto provocatoriamente, la chiusura. La rampa di accesso all’area di sosta costeggia il garage dove Spadaccini lasciava in custodia i furgoni e che dal 2002 non può più utilizzare, perché con la realizzazione dello scivolo non c’è più lo spazio necessario per consentire le manovre dei mezzi. Il box è chiuso ed è soggetto a continui allagamenti.
“Non mi interessa l’aspetto economico: vivo del mio lavoro a differenza di altre persone che vivono a spese degli altri”, attacca il commerciante, “è un problema di giustizia. Il Comune si era impegnato a realizzare in quattro mesi lo scivolo di accesso al parcheggio da via Foscolo al completamento dell’opera pubblica, in modo da consentire l’accesso al garage con mezzi commerciali di piccole dimensioni. Un impegno che non poteva essere mantenuto dal momento che hanno utilizzato l’accesso al garage per realizzare la via di fuga. Ora voglio una risposta dalle autorità”.
Spadaccini qualche mese fa ha inviato una lettera al sindaco Luciano Lapenna, al Comando provinciale dei vigili del fuoco, alla Procura della Repubblica, alla Finanza, ai Carabinieri e alla polizia municipale. Non è che l’ultimo atto di un contenzioso che si trascina da 14 anni. In precedenza i suoi legali avevano sollevato anche una serie di perplessità sulla gara indetta dal Comune.
“Il parcheggio non è stato accatastato, non sappiamo se ha l’agibilità e se ci sono i pareri dei vigili del fuoco”, sostiene Spadaccini, “io e mia moglie risultiamo essere sulla carta ancora proprietari di una parte del Multipiano. Se dovesse scoppiare un incendio siamo responsabili anche noi? Se la risposta fosse affermativa chiediamo la chiusura del parcheggio. Sono 14 anni che mi prendono in giro”, incalza l’esercente, “qualcuno va dicendo in giro che voglio arricchirmi a spese del Comune. Sono tutte infamie. Grazie a Dio ho un lavoro che mi garantisce di vivere dignitosamente. Sono un uomo libero e non rinuncio a dire quello che penso”.
Anna Bontempo