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MARIANO PALMA: “Il cittadino deve ricominciare a sentire il paese come suo”

A Casalbordino sono quattro le liste in gara per la conquista del Palazzo Comunale. Il centro-destra con Filippo Marinucci, il centro-sinistra con Antinoro Piscicelli, il raggruppamento civico Il Sole capeggiato da Alessandro Santoro, e la lista del M5S guidata da Mariano Palma. A quest’ultimo abbiamo rivolto alcune domande.

Da più parti si dice che la vera novità delle elezioni amministrative a Casalbordino è il movimento 5 stelle con la candidatura a Sindaco di Mariano Palma, cosa rispondi a queste affermazioni?

Per prima cosa la vera novità è che il Movimento 5 Stelle comincia a radicarsi in maniera più capillare sul territorio, che gli attivisti ed i simpatizzanti crescono in numero e qualità. Questa è la vera novità ed io ne sono una logica conseguenza. Mi sono avvicinato al movimento prima con un po’ di scetticismo dovuto a come i M5S venivano dipinti dai media nazionali e locali; una banda di aculturati, verbalmente violenti e soprattutto inaffidabili. Cominciando a frequentare il gruppo locale ho avuto modo di ricredermi quasi subito, tutte persone che hanno fatto della loro scelta un fine per la collettività. Una sera ho deciso di vedere il gruppo di Vasto che da tempo aveva creato i gruppi di lavoro per preparare proposte destinate al governo della città. Sono rimasto sbalordito dalla profonda preparazione che traspariva dai loro interventi. Per me è stato naturale, poi, fare una scelta basata sulla necessità di partecipare alla creazione di una alternativa valida a questa politica. La mia candidatura, al contrario di come accade nei partiti politici tradizionali, è avvenuta dopo che nel gruppo del quale faccio parte sono state raccolte le intenzioni di candidatura dei componenti e ne è stata messa a votazione l’approvazione. Niente è caduto dal cielo, nessuno mi ha imposto o ha imposto i candidati a consigliere comunale. In una normale dialettica, chi a favore chi no, sono state approvate le candidature.

Ma il candidato sindaco M5S Mariano Palma cosa pensa del percorso fino ad oggi fatto per giungere al voto e cosa si aspetta che possa essere il risultato. 

Mi permetto di partire da alcune puntualizzazioni che reputo essenziali. Il programma elettorale che abbiamo preparato è figlio di tutte le osservazioni raccolte dal mese di settembre 2015 pervenute dalla cittadinanza per mezzo dei feedback, le abbiamo analizzate ed elaborate producendo quella che ora è la nostra unica promessa elettorale, fare quello che ci è stato chiesto. Chiedo a tutti di leggere i programmi, tutti, e di trarne le conclusioni. Non promettiamo nulla se non le linee guida di quanto andremo a fare una volta al governo di Casalbordino, al contrario di quanto i nostri competitor si sono affannati a scrivere e promettere. Vorrei solo far notare che se per ognuno dei programmi degli altri candidati si potesse fare tutto quanto indicato, mediamente i costi sarebbero superiori a € 10.000,00,00 nel corso della legislatura (circa € 2.000.000,00 ogni anno), con quale denaro? Insomma il solito libro dei sogni utile, casomai, ad essere letto ai nostri figli per farli addormentare. Non voglio credere che i cittadini, peraltro a loro dire schifati dalle precedenti amministrazioni per le promesse fatte e non mantenute, continuino a crederci.

Cosa faresti se diventassi sindaco?

Comunicherei ai dipendenti comunali che il nostro “cliente” è il cittadino che ha tutti i diritti di essere “servito” nel rispetto delle sue necessità senza anteporre quelle dell’amministrazione e di coloro che vi lavorano. In seguito chiamerei i responsabili di settore ai quali chiederei il “costo di produzione” di ogni servizio reso e le statistiche dei loro uffici. È chiaro che le azioni di aggiustamento sul personale dipendente e sulla gestione dei vari settori porterebbe ad una riduzione dei costi con un conseguente risparmio di denaro a tutto beneficio della collettività. Noi partiamo da un assunto, il cittadino deve ricominciare a sentire il paese come suo, deve condividere le scelte amministrative e di intervento decidendo insieme agli amministratori le priorità. Solo nel momento in cui queste cose si avvereranno il paese potrà definirsi coeso e solidale. Un sorriso in più può essere il volàno di condivisione di crescita economica e sociale. Nel rispetto dei principi di solidarietà propri dei dettami del M5S.

E se non fossi eletto sindaco?

Sarei consigliere comunale e svolgerei il mio ruolo nell’opposizione in maniera corretta e coscienziosa rendendone conto in assemblee pubbliche ai cittadini affinché possano venire a conoscenza di quanto e come si fa per il loro paese indicandone soluzioni. Ribadisco quanto ho già detto ed annunciato più volte he non ho alcuna intenzione di ripresentarmi, qualunque sia il risultato di queste amministrative, quale candidato sindaco. Voglio che questo mio impegno faccia da apripista alla partecipazione della futura classe dirigente, i giovani. Li accompagneremo nella loro crescita sociale affinché capiscano che il futuro è loro ed è ora che si rendano conto che solo partecipando potranno decidere la loro vita ed i loro sogni.

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