Emergenza idrica nel centro storico. Questo è il monito lanciato dal Cav. Giuseppe Catania, presidente dell’Associazione Vastese della Stampa. “Nel centro storico il rubinetto dell’acqua nelle abitazioni incomincia a “sbuffare” alle ore 7 del mattino, ma rimane a secco alle ore 16 del pomeriggio, anzi prima, poi nulla per tutta la notte. Chi fa ritorno in casa dopo la giornata di lavoro, non può fare la doccia… E questa la città che si pretende “turistica”? Noi che abbiamo la “sfortuna” di risiedere nel centro storico siamo in grado di esprimere il nostro giustificato giudizio negativo nei confronti di chi, da venti anni regge ed ha retto le sorti della città che non è cambiata, come vogliono presumere in meglio, anzi! Da tempo immemore si parla a vanvera dell’acquedotto cittadino, del suo restauro, della diga di Chiauci che avrebbe risolto la grande sete della Città…Panzane! Non possiamo omettere di rendere noto che molte abitazioni del centro storico sono chiuse perché i residenti si sono trasferiti nei quartieri periferici provvisti di servizi idonei alle esigente della quotidianità”.
L’approssimarsi della stagione estiva, riporta dunque in città un problema ormai già sentito e risentito, ma che quest’anno più che mai, immersi in un clima elettorale molto sentito ed acceso e con toni forti e secchi sul rilancio della Città su più fronti, assume ancor di più la sua importanza visto che nessuno ne parla. In una città come Vasto “di arte e turismo”, la questione idrica dunque rimane in sordina. Il problema dei “rubinetti chiusi” di fatto è un problema serio, che va risolto e che non può attendere i tempi dell’ultimazione della diga di Chiauci, recentemente finanziata nel Masterplan.
Una lamentela quella sollevata dai cittadini del centro storico di Vasto che non lascia indifferente il nuovo presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, eletto poco meno di un mese fa. Lo stesso Presidente è ben conscio della priorità sollevata e lamentata dai cittadini che ha ammesso: “La rete di distribuzione a Vasto è un colabrodo, così come quella di Guardiagrele”. La dispersione dell’acqua avviene all’interno della distribuzione urbana. La Sasi ha pronto “un piano straordinario di interventi che a medio termine” che daranno una soluzione al problema.