“Sarò il sindaco di tutta la città, dei Comitati, delle associazioni, dei quartieri, dei bar, delle parrocchie, insomma, il sindaco del buongoverno, della comunità e della gioia. Voglio costruire la città del futuro, la città competitiva, sarò il sindaco di tutti”.
Sono le parole pronunciate a notte fonda da Francesco Menna, 38 anni compiuti da poco, il sindaco più giovane della storia della città di Vasto.
Menna, che ha atteso il risultato del ballottaggio “in un santuario laico della politica, assieme ad amici che coltivano il senso vero della politica“, ha raggiunto il Comitato elettorale in via Circonvallazione Istoniense appena ha saputo di essere lui il vincitore di una partita giocata sul filo di lana e vinta grazie a soli 121 voti di differenza sull’avversario politico del centrodestra, Massimo Desiati.
Poco dopo ha raggiunto, insieme all’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci e al consigliere regionale Camillo D’Alessandro l’aula consiliare del Comune dove i festeggiamenti sono iniziati subito dopo l’una nonostante un testa a testa che aveva visto alternarsi in una posizione di vantaggio i due competitor, con altri momenti in cui erano sostanzialmente in una situazione di parità. Alla fine l’ha spuntata Menna con 9978 voti, pari al 50,31% , mezzo punto in più rispetto al suo competitor che ha ottenuto 9857 voti (49,69%). In Municipio c’erano ad attenderlo parenti, amici, candidati delle sue liste, colleghi di partito e sostenitori che lo hanno accolto con applausi, tifo da stadio e sventolio di bandiere. Menna, il sindaco della “rivoluzione generazionale”, ha ringraziato tutti per il calore e l’affetto che gli hanno dimostrato. Visibilmente emozionato si è subito calato nel ruolo.
“La prima cosa che farò per la città sarà continuare la grande trama di rapporti con la Regione Abruzzo, con Silvio Paolucci e Luciano D’Alfonso, con il governo nazionale, rispetto alle grandi opere: il porto, la variante, l’ospedale, grandi infrastrutture che Vasto merita”, ha detto, “voglio rendere la politica e la città pure come i gigli nei campi e volare alto come gli uccelli”, ha aggiunto parafrasando una canzone di Francesco De Gregori, “con me tanti giovani avranno cittadinanza attiva in questo Comune. Non sono portatori di sangue blu, non sono persone legate ai poteri forti, agli intrecci con i grandi interessi. Anzi sono quelli che ci hanno aiutato a sconfiggere determinati poteri. Adesso dobbiamo lanciare il buon governo della città. Sarò il sindaco di tutti, anche dell’opposizione”, ha poi aggiunto, “saluto tutti gli avversari, saluto Massimo Desiati al quale và stima e riconoscimento perché l’attività politica richiede sacrifici, forza e passione. Grazie a tutti avete reso un grande miracolo al centrosinistra”.
Ieri ha trascorso la sua prima giornata da sindaco partecipando ad una diretta streaming in collegamento da piazza Rossetti e sul tardi si è affacciato in Comune. Lo aspettano giorni di duro lavoro: tra i primi impegni in agenda ci sono, oltre alla attribuzione delle deleghe agli assessori della giunta (i cui nomi sono già stati resi noti in campagna elettorale, all’appello ne manca uno solo), l’approvazione del bilancio di previsione 2016 e la predisposizione del calendario delle manifestazioni estive.
Anna Bontempo (Centro)