Nella giornata di ieri personale del Commissariato di Vasto (CH), ha eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vasto nei confronti di un giovane, R.G.V. di anni 25, originario della provincia di Chieti ma da anni residente a Vasto (CH), per maltrattamenti in famiglia.
Il giovane aveva perpetrato, nel tempo, una serie di atteggiamenti violenti nei confronti della propria madre che, in diverse occasioni, era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso.
Il giovane, dato il suo stato di disoccupazione, vessava continuamente la donna con richieste di denaro, aggredendola con calci, pugni e schiaffi, rivolgendole anche gravi minacce e sottraendole così i pochi soldi in suo possesso.
Dopo l’ennesimo episodio di violenza, avvenuto lo scorso marzo, durante il quale il giovane aveva picchiato la madre strappandole intere ciocche di capelli, la donna era uscita di casa dolorante e in lacrime e, incontrata casualmente una pattuglia della Polizia Municipale, riferiva agli Agenti, dei frequenti episodi di violenza subiti.
Le indagini, esperite nei mesi successivi dal personale del Settore Anticrimine del Commissariato di Vasto (CH) consentivano di accertare una lunga serie di violenze domestiche che avvenivano da diversi mesi con cadenza quasi quotidiana.
La donna, non aveva mai avuto la forza e il coraggio di denunciare il figlio, tanto che nelle occasioni in cui le lesioni erano tali da richiedere l’intervento dei sanitari, si giustificava riferendo di cadute accidentali e fortuite.
Ritenuti gravi gli elementi a carico del figlio violento, che ne denotano una spiccata pericolosità, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vasto ha emesso, a carico del giovane, la misura cautelare dell’immediato allontanamento dalla casa familiare, provvedimento eseguito nel corso del pomeriggio di ieri dal personale del Settore Anticrimine e della Squadra Volante del Commissariato di Vasto (CH).
La donna sarà intanto seguita da un centro “Antiviolenza”.