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“La nuova Giunta? Scarsa propensione al cambiamento”

A Vasto si tenta di costruire una nuova egemonia politica affiancando ad un giovane sindaco, Francesco Menna, dotato di una buona struttura culturale ma di una scarsa propensione al cambiamento, l’antica classe dirigente che ha governato la città  negli ultimi 10 anni”.  A sostenerlo non è l’opposizione consiliare, ma un esponente del Pd, Angelo Bucciarelli, membro della segreteria territoriale del partito, che affida a Facebook la sua analisi. L’esponente democratico parla senza mezzi termini di “mancato cambiamento della politica vastese”. 

“Ha vinto le elezioni Menna, ma  hanno vinto anche i suoi fiancheggiatori delle primarie, Lina Marchesani al suo terzo mandato di assessore, Peppino Forte, al suo altrettanto terzo mandato come presidente del consiglio comunale”, annota Bucciarelli, “inoltre hanno vinto gli altri “tutori”, soprattutto Luciano Lapenna, che dal consiglio comunale riusciranno a dettare la loro agenda, in continuità del decennio precedente. Hanno vinto, e, per conseguenza, hanno nominato quella giunta mediamente 45enne, come più o meno il primo Lapenna, meno del primo Tagliente. Di solito, in Italia, dal 1946, ci si è avvicendati al potere per indebolimento inevitabile del predecessore, mai per rivoluzione. A Vasto ci si è avvicendati procrastinando. Si tenta cioè di costruire una nuova egemonia politica affiancando a un giovane sindaco, dotato di una buona struttura culturale ma di una scarsa propensione al cambiamento, l’antica classe dirigente che ha governato Vasto negli ultimi 10 anni. Ma il risultato del M5S, il 20%, e l’alta percentuale di astenuti, il 30%, hanno evidenziato un’esigenza di cambiamento e la colpa di chi non ha saputo interpretare questa esigenza, di chi non ha saputo dare una svolta ad una città bloccata”. 

Secondo Bucciarelli spetta ai giovani che sono entrati in consiglio comunale “cambiare l’agenda politica, accantonando le tattiche dilatorie, accettare la sfida per dimostrare a tutti gli “sfasciacarrozze” che in questo territorio esiste ancora una politica che si fa carico, che accoglie, una politica attenta, che intercetta i bisogni e li risolve. Eravamo una città di riferimento per l’Abruzzo, siamo diventati una città sottomessa a causa di una classe dirigente marginale, priva di spina dorsale. Va posto rimedio”, conclude.

Anna Bontempo (il Centro)

 

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