In migliaia stamane, nella Chiesa di San Marco Evangelista a Vasto, hanno dato l’ultimo saluto a Domenico ed Andrea.
Alle 11,00 l’arrivo dei feretri, accolti da uno scrosciante applauso. Tanta commozione, tanta costernazione e tanta ancora l’incredulità sui volti dei tanti amici e conoscenti presenti.
Una folla silenziosa e composta ha abbracciato e salutato i due amici legati da sempre e uniti anche nella morte e nell’ultimo saluto terreno.
Tante le autorità presenti, dai sindaci di Vasto, Cupello e Lentella, Francesco Menna, Manuele Marcovecchio e Carlo Moro, all’Arma dei Carabinieri, al Prefetto di Chieti Antonio Corona. E poi ancora le squadre della Vastese Beach Soccer e del Vasto Marina, il presidente della Vastese Calcio Franco Bolami. I tanti tifosi, i vicini di casa, i compagni di scuola, gli amici di una vita. Tutti raccolti in un commosso abbraccio, quello stesso abbraccio che avrebbero voluto rivolgere ad Andrea e Domenico, ma che la vita, in quel sabato notte, li ha strappati via all’affetto dei loro cari e di quanti lo conoscevano e che lascia in sé una sola domanda “Perché?”.
E’ don Gianni Carozza a presiedere la Santa Messa alla presenza di altri sacerdoti di Vasto.
Parole rivolte ai genitori in cui don Gianni Carozza chiede loro di continuare a custodire l’amore e la stima per la vita, nonostante sia essa stata così tragica per loro. Parole rivolte ai tanti giovani affinché capiscano quanto fragile e delicata sia la vita.
“Andrea e Domenico non ci sono più ed è a Cristo, che ha dato la vita per noi, che noi li affidiamo”.
Palloncini bianchi e rossi, le note della canzone “La vita è bella”, l’inno di Mameli, lacrime, applausi e commozione hanno accolto l’uscita dalla chiesa di Andrea e Domenico.
E’ un giorno di lutto, il secondo a breve distanza dal primo che lascia ancora disperazione, incredulità ed un vuoto incolmabile. Due vite che non ci sono più, due giovani volati in cielo troppo presto, due famiglie a cui la vita ha riservato un così tragico destino. Un dolore da lenire, una vita che cambia. Una sola domanda “Perché?”.