Un edificio abbandonato al degrado e all’incuria, che finisce spesso nel mirino dei vandali. E’ l’ex asilo Carlo Della Penna, donato negli anni ’50 dall’omonimo magnate Don Carlo con il vincolo della destinazione d’uso (scuola per l’infanzia). A sollecitare “indispensabili ed urgenti interventi di messa in sicurezza, riqualificazione e ristrutturazione dell’ex asilo al fine di restituirlo all’uso pubblico e per i fini indicati nell’atto di donazione di don Carlo Della Penna”, è il consigliere di minoranza Francesco Prospero. L’esponente della lista civica Progetto per Vasto è il firmatario di una interrogazione al sindaco Francesco Menna con cui chiede di conoscere “le reali intenzioni dell’amministrazione comunali sul futuro della struttura e circa la sua destinazione”. L’edificio, che negli anni ’90 è stato sede del corso universitario per traduttori ed interpreti, è nel totale abbandono nonostante le promesse di recupero della precedente giunta.
“Sull’argomento, loro malgrado, i cittadini devono registrare l’assenza di interesse anche da parte dell’attuale amministrazione che, a quanto consta, non ha programmato alcun tipo di intervento o proposta per il recupero della struttura”, attacca Prospero, “di contro sono apprezzabili alcuni suggerimenti, da parte dei cittadini, come quelli di chi vorrebbe dar vita a una Fondazione intitolata a Carlo Della Penna, che mantenga la natura pubblica della struttura e la finalità voluta di supporto alla formazione delle nuove generazioni. Nel contempo si ritiene necessario rassicurare quanti temono che sia volontà dell’amministrazione di procedere al recupero e riutilizzo della struttura o, addirittura, della cessione attraverso un accordo con privati”.
Prospero ricorda le affermazioni del sindaco Menna “durante la campagna elettorale e nella seduta del consiglio comunale del 1 agosto 2016, circa l’importanza e l’intenzione di recuperare e rendere funzionale la struttura valutando possibile, sulla scorta di quanto fino ad ora rappresentato, l’esistenza di propositi di carattere politico-amministrativo e la volontà dell’amministrazione comunale di attuare un accordo con privati per il recupero ed il riutilizzo della struttura o per la cessione ad essi del bene”.
Anna Bontempo (Il Centro)