“Nel prossimo decreto Milleproroghe contiamo di individuare una strada per provare a salvare almeno alcuni, se non tutti, tra i tribunali abruzzesi che, altrimenti, verranno soppressi nel 2018”.
Nelle parole ad AbruzzoWeb della senatrice abruzzese del Nuovo centro destra Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia, uno spiraglio di luce per il destino degli uffici giudiziari abruzzesi che rischiano di chiudere i battenti nel 2018, per effetto di una delle leggi sulla spending review, la numero 148 del 2011, del governo di Mario Monti.
Una norma della quale nel dicembre 2015 la Consulta ha dichiarato la legittimità costituzionale, respingendo un ricorso proveniente da Torino.
La Chiavaroli è stata oggi nel capoluogo per incontrare una delegazione degli idonei del concorso Ripam, il cosiddetto “concorsone” per addetti alla burocrazia post-terremoto, che ora chiedono di poter essere assunti nei tribunali o anche negli uffici della ricostruzione del nuovo cratere sismico di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, territori colpiti dal terremoto del 24 agosto.
Destinati a chiudere ci sono, nell’Aquilano, il tribunale e la procura della Repubblica di Avezzano nonché di Sulmona; nel Chietino, il tribunale e la procura di Lanciano e quelli di Vasto; infine, le sezioni distaccate del tribunale di Lanciano ad Atessa e di quello di Chieti a Ortona.
A tenere ancora in vita i tribunali abruzzesi, a differenza di quello che è accaduto per tanti altri in Italia, è stata la proroga fino al 2018, a causa della precedente emergenza post-terremoto del 6 aprile 2009, arrivata con il decreto “milleproroghe 2013” grazie a una mobilitazione bipartisan attraverso un emendamento firmato dalla stessa Chiavaroli, quando era ancora solo senatrice, e dai colleghi abruzzesi di palazzo Madama Stefania Pezzopane del Partito democratico, prima firmataria, Enza Blundo e Gianluca Castaldi del Movimento 5 stelle, Antonio Razzi e Paola Pelino di Forza Italia.
I tagli sono già avvenuti, secondo la tabella di marcia, nel Pescarese, alle sezioni distaccate del tribunale di Pescara a Penne e San Valentino in Abruzzo Citeriore. Già falciate anche nel Teramano, infine, anche le sezioni del tribunale di Teramo ad Atri e di Giulianova.
Ora si spera in una nuova proroga. Chiavaroli, alla domanda su quali siano i tribunali che potrebbero salvarsi, ha preferito non rispondere. Si è limitata a ribadire che “stiamo facendo un grande lavoro di composizione del’interesse di tutti, in particolare delle comunità coinvolte che difendono i loro tribunali”.
Abruzzoweb