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Emergenza cinghiali, uno studio sull’emergenza e sui rischi

Torna a parlare dell’emergenza cinghiali Paolo Leonzio dell’Associazione “Ambiente e Cultura”. Come si legge in una nota, la stessa associazione sottolinea come, “Visti gli esposti presentati alle Procure di Abruzzo e Molise, in attesa dei provvedimenti della Magistratura e visto il perdurare dell’emergenza dell’eccessiva presenza dei cinghiali e i rischi a questo fenomeno espone la popolazione, la stessa associazione ha deciso di realizzare uno studio approfondito sulla tema andando ad analizzare le questioni ad essa correlate, soffermandosi in particolare modo sugli aspetti legali e sanitari”. A tal proposito ha di fatto deciso di nominare il dott. Gianluca Casciato, quale consulente legale esperto in diritto ambientale, come responsabile e coordinatore di tale studio.

L’associazione –a conclusione della nota- pubblicherà, non appena disponibile, i risultati della ricerca che sarà anche inserita nel programma eco-schools, di rilevanza europea, all’interno delle scuole. Il dott. Gianluca Casciato, altresì, viene nominato portavoce e curatore delle relazioni esterne dell’associazione. Egli si occuperà, in qualità di esperto, anche di studi, ricerche e consulenze legali in materia di diritto ambientale in generale”.

Lo stesso Leonzio qualche giorno fa, in una nota, lanciò l’allarme “rischio epidemie” nella quale faceva presente che la presenza di suddetti ungulati, avvistati anche sulla spiaggia di Punta Aderci, non solo è un problema per la fauna protetta messa a serio rischio dalla condotta di questi animali selvatici, ma “l’assenza di controllo sotto l’aspetto igienico sanitario potrebbe determinare un pericolo concreto. Al riguardo, è giusto ricordare lo studio del Dipartimento di Prevenzione della Asl 2 lanciano-Vasto-Chieti dal titolo “Il cinghiale come fonte di malattie infettive per il bestiame e per gli uomini”. In questa ricerca si parla di altissima probabilità di contagio di gravissime malattie come l’epatite E (HEV), la cosiddetta pseudorabbia, agente eziologico del morbo di Aujeszky, brucellosi e leptospirosi”. Motivo questo che ha spinto l’Associazione a presentare l’esposto alle Procure di Abruzzo e Molise.

 

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