I recenti aumenti, delle tariffe di conferimento dei rifiuti praticate dal Civeta a partire dal 1 Gennaio 2017 comporteranno un aumento della TARI a carico dei cittadini di Vasto. L’ aumento potrebbe essere evitato, ed anzi la TARI potrebbe essere comunque ridotta, se l’Amministrazione di Vasto accettasse di adottare i provvedimenti proposti dal M5S e puntualmente bocciati dalla maggioranza nei passati Consigli Comunali.
Il M5S aveva proposto di utilizzare gli utili derivanti al Comune dalla Pulchra (circa 300.000 euro) ed i proventi derivanti dalla lotta all’ evasione TARI (circa 250.000 euro) per ridurre le aliquote a carico dei cittadini e delle imprese. Queste proposte sono state respinte con argomenti pretestuosi ed il M5S si impegna quindi a ripresentarle quando sarà discussa in Consiglio Comunale la TARI per il 2017.
Ciò premesso, riteniamo utile evidenziare che gli aumenti tariffari del Civeta (circa il 25%) sono stati adottati da un Commissario e ciò dovrebbe indurre tutti a chiedersi la cause del commissariamento di una società partecipata dal Comune di Vasto con la rilevante quota del 44%.
Cosa ha fatto l’ Amministrazione di Lapenna per evitare il dissesto economico di una società partecipata al 44%? Cosa ha fatto l’Amministrazione Menna per riportare il Civeta all’ equilibrio economico? Non ci sembra che la parola “Civeta” sia stata inserita nel programma elettorale del sindaco Menna, né nel più recente DUP ( documento unico di programmazione 2017-2019 ); come dire “il Civeta non è un problema per Vasto”. In realtà il Civeta è stato stritolato dall’azione combinata di una gestione dissennata e di tariffe eccessivamente basse a favore dei Comuni consorziati.
In quest’azione di drenaggio delle risorse di un’ azienda pubblica a vantaggio della politica si è particolarmente distinta l’Amministrazione di Vasto. Si potrebbe dire che le basse tariffe imposte in passato al Civeta siano in definitiva andate a favore dei cittadini, ma non è così in quanto, come più volte evidenziato dal M5S, le tariffe TARI a Vasto sono comunque troppo alte in confronto con altri Comuni abruzzesi. In realtà, mentre si pretendevano basse tariffe di conferimento dal Civeta, si elargivano aumenti alla Pulchra per effettuare la raccolta, e ciò ha comportato comunque rilevanti aumenti della TARI, come il M5S ha puntualmente denunciato.
L’Amministrazione di centrosinistra ha quindi favorito dal punto di vista tariffario la Pulchra (49% di capitale privato) e penalizzato il Civeta (100% di capitale pubblico), fino a portarlo al dissesto economico ed al commissariamento.
Una storia di figlia (la Pulchr) e figliastra (il Civeta) cui va messa la parola fine, adottando politiche di riequilibrio tariffario e di sana ed imparziale gestione delle due aziende.
Il Sindaco Menna ci dica come intende procedere.