Indietro tutta: a Vasto, adesso, le aree edificabili non sembrano fare più gola. Meglio tornare al verde. Impensabile fino a una quindicina d’anni fa, quando, nell’euforia da Prg varato di fresco, ci fu l’ultima maxi colata di cemento in quartieri vecchi ed esistenti. Tremila nuovi alloggi, secondo alcune stime, molti dei quali invenduti o col rango di seconde e terze case, finiti nel mirino della Chiesa, pronta a censurare il consumo di suolo fine a se stesso. A sancire adesso l’inversione di tendenza è un avviso pubblico, un bando esplorativo per vedere se c’è in concreto chi, proprietario di aree edificabili, è pronto al passo indietro, al declassamento a verde agricolo. Da qualche giorno sono comparsi i manifesti a firma del dirigenti Lino D’Annunzio. C’è scritto tra l’altro così: “Premesso che sono pervenute diverse istanze tese al declassamento delle aree edificabili comprese nel piano regolatore vigente, per destinarle a zona agricola, con conseguente revisione del Prg, si invita la cittadinanza a far domanda per il declassamento delle aree edificabili che potrebbero essere valutate nell’ambito di revisione del piano”.
Domande. Il dirigente sottolinea come non sia necessario inoltrare di nuovo domande già pervenute in municipio, ma che è necessario il sì, con relativa firma, di tutti i proprietari degli immobili. Ci sono trenta giorni di tempo per venire allo scoperto, con la precisazione che il bando ha valore conoscitivo: l’amministrazione comunale, insomma, ha l’ultima parole e si riserva di valutare e accogliere le domande sulla bse di criteri definiti di “organicità della pianificazione e attuabilità degli interventi, nell’ambito della revisione del Prg”.
Era stato il sindac di Vasto, Francesco Menna, a dichiarare nelle scorse settimane di voler riscrivere il piano, ma in un’ottica verde, volta cioè a rivitalizzare il tessuto abitativo esistente e non più al consumo smodato di suolo. Un modo di pensare che apre alla città, laddove si sottolinea “di fondamentale importanza avviare processi di partecipazione anche in materia di pianificazione del territorio”. Entro fine anno, insomma, sapremo quanti sono i vastesi pronti a rinunciare alla corsa al mattone.
Gianni Quagliarella