Un girotondo intorno all’area transennata con del nastro adesivo bianco e rosso. Mano nella mano il serpentone di fedeli ha abbracciato simbolicamente la chiesa di San Nicola Vescovo chiusa mercoledì scorso con una ordinanza sindacale. C’erano un centinaio di persone ieri al sit in promosso dalle associazioni parrocchiali e dal Comitato cittadino contro la demolizione dell’edificio di culto eretto nel 1978, ma con fenditure che raccontano i segni del tempo. Hanno risposto numerosi all’invito lanciato attraverso i social dagli organizzatori della manifestazione che alla folla di partecipanti hanno riassunto i passaggi più salienti della vicenda culminata con la firma di una ordinanza di chiusura temporanea da parte della sindaca Tiziana Magnacca. Un provvedimento inevitabile dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco che hanno accertato “la presenza di lesioni di tipo capillare in corrispondenza dei giunti di collegamento”.
I fedeli presenti sul sagrato della Chiesa hanno ascoltato in silenzio gli interventi dei rappresentanti delle associazioni, mentre a pochi metri di distanza il parroco Don Michele Carlucci celebrava la messa nell’auditorium Paolo VI di via Saint Nicolas De Port, senza fare alcun cenno durante l’omelia a quanto stava avvenendo fuori. Tra i partecipanti al sit in anche alcuni assessori comunali e poco distante, Gabriele Marchese, consigliere di San Salvo democratica, firmatario insieme ai colleghi Domenico Di Stefano e Angelo Angelucci di una interpellanza che presto approderà nell’aula consiliare. Vicino al banchetto della raccolta di firme (siamo quasi a quota 2mila), uno striscione con la scritta “Storie e persone non si demoliscono, si restaurano nella verità”. Un messaggio che riassume il sentimento dei parrocchiani e delle associazioni che non lasceranno nulla di intentato per evitare l’abbattimento dell’edificio religioso e la sua ricostruzione altrove.
“Abbiamo portato i fatti a conoscenza dei cittadini con un atteggiamento cristiano e rispettoso”, sintetizza Corrado De Leonardis del Comitato, “questa è la prima iniziativa, ma ce ne saranno altre. Vogliamo che la struttura non venga demolita, qualunque sia la spesa da affrontare. Abbiamo un progetto di ristrutturazione, con annesso computo metrico, predisposto gratuitamente da un pool di tecnici sansalvesi, che giovedì una nostra delegazione consegnerà al Vescovo Bruno Forte”.
Iniziata alle 10, come da programma, la manifestazione si è conclusa verso le 11 con il girotondo dei fedeli, andati poi via alla spicciolata sulle note di “Dio è morto”, una delle canzoni più famose di Francesco Guccini e con la promessa che verranno informati sugli sviluppi.
“Questo edificio è la storia di una intera comunità che ha simbolicamente abbracciato la sua chiesa”, aggiunge Raimondo Pascale del Comitato, “noi faremo di tutto affinchè venga riaperta. L’amore e la verità vinceranno. Ci fidiamo del nostro Vescovo. Sentiremo quello che vorrà dirci e poi decideremo il da farsi”.
Anna Bontempo (Il Centro)