Finisce in Prefettura l’annosa querelle sulla indennità di rischio della polizia municipale che ha proclamato lo stato di agitazione. Il Diccap, il sindacato maggiormente rappresentativo del personale in divisa, ha portato la vicenda all’attenzione del Prefetto di Chieti, Antonio Corona, ma la riunione convocata lunedì nella sede dell’Ufficio Territoriale di Governo si è risolta con un nulla di fatto per l’assenza del principale interlocutore, cioè l’amministrazione comunale. Erano invece presenti una delegazione di vigili urbani e il segretario regionale Diccap, Walter Falzani.
“Non abbiamo potuto essere presenti perché impegnati in consiglio comunale”, spiega l’assessore alla polizia municipale, Gabriele Barisano, “quella delle indennità di rischio è una questione che deve essere affrontata. Stiamo vedendo il da farsi. Da parte dell’amministrazione comunale non c’è un atteggiamento di chiusura”.
La diatriba si trascina dal 2014, cioè da quando il contratto integrativo sottoscritto in Comune ha tagliato le indennità di rischio e di disagio percepite in precedenza dai vigili urbani. Un contratto che la precedente amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Luciano Lapenna non ha voluto rimettere in discussione, ritenendo di essersi attenuta a precise disposizioni del Ministero e dell’Aran. Su questo Lapenna è sempre stato irremovibile.
A dirimere la questione ci aveva provato anche l’ex Prefetto Fulvio Rocco De Marinis che in passato ha convocato le parti per tentare una mediazione. A distanza di tre anni la questione è ancora sul tappeto: la polizia municipale ha sollevato nuovamente il problema e indetto lo stato di agitazione.
Anna Bontempo (Il Centro)
