San Salvo, aria di disfatta tra gli sconfitti

Dire che sono delusi è un eufemismo. Tira aria di disfatta nel centrosinistra locale, i cui candidati non avrebbero mai immaginato che la sindaca uscente Tiziana Magnacca sarebbe stata riconfermata al primo turno, senza passare per il ballottaggio, con una percentuale  del 65.91% difficilmente ipotizzabile dai suoi avversari.

Delusione e amarezza regnano sovrani il giorno dopo il responso delle urne che hanno riconfermato il centrodestra alla guida di San Salvo.

“Non ci aspettavamo questa vittoria al primo turno, ma bisogna darle merito”, commenta Gennaro Luciano, candidato sindaco del Pd e di due liste civiche che si è attestato  al 15,63%, “vuol dire che il popolo di San Salvo ha apprezzato l’operato della Magnacca. Nei prossimi giorni ragioneremo per capire che cosa non ha funzionato. Il primo aspetto credo possa essere la divisione del centrosinistra che sicuramente non ha aiutato”. Luciano entra in consiglio insieme a Antonio Boschetti (374 preferenze, il più votato del Pd)  e a Giovanni Mariotti (164 voti)

Non è meno deluso Angelo Angelucci, portabandiera dell’altro pezzo di centrosinistra espressione di San Salvo Democratica e Più San Salvo. Ha ottenuto 1.498 voti pari al 13,05%. Entra a far parte dell’assise civica insieme a Marika Bolognese (225).

“I verdetti vanno accettati anche se mi spiace molto per i miei candidati, tutte persone serie e valide”, dice Angelucci, “penso che la causa della sconfitta sia da attribuire alle nostre divisioni  e al fatto di non essere riusciti ad esprimere un unico candidato. Faremo opposizione costruttiva”.

Per Osvaldo Menna, candidato sindaco di due liste civiche ((San Salvo Lavora, San Salvo èvviva), che non è riuscito neanche ad entrare in consiglio comunale, resta la consolazione di aver ottenuto più voti delle sue liste, 621 per la precisione, attestandosi al 5,41%.

“Un risultato del genere era impensabile”, chiosa Menna, “a caldo mi verrebbe da dire che il popolo del centrosinistra ha voluto dare una sonora lezione ai suoi dirigenti locali. Per quanto mi riguarda ho cercato di fare del mio meglio”, prosegue, “ho presentato un progetto ai cittadini chiedendo il loro consenso. La proposta non è passata. Vuol dire che continuerò a fare il barista a tempo pieno e il nonno. Resta in piedi il Comitato civico che continuerà a lavorare per la città”.    

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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