Indossava scarpe antinfortunistiche la persona che ha sollevato la gabbietta di protezione e rubato tre uova deposte dal fratino all’interno della riserva “Marina di Vasto”, nel tratto di litorale compreso fra l’Hotel Perrozzi e la Foce del torrente Buonanotte. Le pesanti impronte lasciate sul terreno sono state fotografate e inviate, insieme alla denuncia, all’Ufficio circondariale marittimo. Dimostrano, secondo i firmatari dell’esposto, che non siamo più di fronte a “casi isolati”, ma ad “azioni sistematiche” messe in atto con il chiaro intento di boicottare la riproduzione del piccolo uccello, inserito dalla Fee tra i parametri per l’assegnazione della bandiera blu. Il punto della situazione è stato fatto ieri, nel corso di una conferenza stampa, ospitata da Lino Salvatorelli nella bottega “Mondo Alegre” dell’Arci, in corso Plebiscito.
“Sono episodi che abbiamo già denunciato in passato”, attacca Claudio Allegrino, coordinatore regionale delle guardie volontarie del Wwf, “e su cui chiediamo un’indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria per risalire ai responsabili. Si tratta di gesti che non possono considerarsi sporadici, ma che si caratterizzano per una certa sistematicità. In pratica si è ripetuto quello che era già successo nei mesi scorsi. In totale sono state una decina le uova rubate. Siamo di fronte ad illeciti vietati dal nostro ordinamento giuridico. Il problema deve essere affrontato seriamente con l’aiuto della tecnologia”, aggiunge Allegrino, “basterebbe montare delle foto-trappole, il cui costo è alquanto contenuto, per monitorare la zona dove nidificano i fratini. I volontari fanno del loro meglio, ma non possono assicurare una sorveglianza lungo l’intero arco della giornata”.
Per Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo fratino di Vasto “questi episodi avvengono alla vigilia di manifestazioni o in coincidenza dei lavori di ripulitura della spiaggia. I rapporti con i comuni sono buoni”, aggiunge l’ambientalista, “non esiste un fronte con le amministrazioni di Vasto e San Salvo, né con la maggior parte degli operatori turistici, ma dobbiamo prendere atto che il fenomeno dell’asportazione delle uova è diventato ormai un fatto sistematico. Devo però sottolineare che sulle aree protette è predominante la visione turistica, mentre mancano progetti scientifici e di conservazione faunistica. Noi siamo pronti a collaborare con delle proposte concrete”.
Quella di ieri è stata anche l’occasione per annunciare il nuovo fumetto del disegnatore vastese Franco Sacchetti, il quale, dopo il successo di “Fratini d’Italia” si è tuffato in una nuova avventura. “Dove i rondoni vanno a dormire” è il nuovo libro in corso di realizzazione e ha l’obiettivo di lanciare un appello su questa specie messa a rischio dalle ristrutturazioni e dalla lotta ai piccioni.
Anna Bontempo (Il Centro)