“Un provvedimento contro gli impoveriti, i deboli, i più fragili e marginali della società”. Arriva da Rifondazione comunista e da Sinistra anticapitalista Abruzzo la critica più feroce all’ordinanza anti-accattonaggio firmata dal sindaco Pd, Francesco Menna e finalizzata a contrastare il fenomeno, alquanto diffuso, di chi chiede l’elemosina davanti ai supermercati e alle chiese. Ironia della sorte vuole che proprio da Rc, per molti anni espressione dell’ala sinistra dell’amministrazione, arrivi la più forte censura.
“Nella città della precarietà, dove l’utilizzo dei voucher spinge Vasto verso le vette nazionali e, nel momento in cui viene regolamentata una graduatoria che doveva sostenere i disoccupati, si decide di perseguire e multare pesantemente chi chiede l’elemosina”, si legge in una nota diffusa ieri, “punire il mendicante significa non risolvere nessun problema, ma rendere solo lui più fragile, abbandonarlo ancor di più all’impoverimento o agli sfruttatori”.
Critiche anche dal centrodestra. Per i consiglieri Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani “l’amministrazione che ha varato l’ordinanza è la stessa che mesi fa ha aderito al progetto Sprar, aprendo le porte di Vasto a un ulteriore flusso di migranti. Abbiamo denunciato il business delle cooperative, che si celava dietro la parola “accoglienza”; non possiamo non denunciare adesso l’ennesima contraddizione di Menna e compagni. La situazione è paradossale, altri aggettivi non ce ne sono. Invitiamo i cittadini a denunciare gli accattoni di ogni etnia, ma temiamo che chi farà le denunce, come sempre, si troverà di fronte all’ennesimo bluff”.
Anna Bontempo (Il Centro)