Grande festa per la Comunità parrocchiale di S. Marco, Domenica 16 luglio 2017, per la ricorrenza del 40° compleanno di don Gianni Carozza. Tanti fedeli hanno seguito la S. Messa, celebrata dal festeggiato assieme a don Camillo Gentile, per esprimere tutto il loro affetto e per pregare il Signore per la completa guarigione della propria guida spirituale. Presenti al S. Rito anche il sindaco della città Francesco Menna e il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte.
Don Gianni all’omelia ha approfondito i punti più salienti della parabola del “Seminatore”, sottolineando in particolare il fatto che il seminatore di cui parla Gesù “sparge i semi non solo sul terreno arato, ma anche sulla strada, sui sassi e sui rovi; nessun agricoltore sciuperebbe così il proprio tempo e i semi a disposizione: al contrario, il terreno deve essere scelto accuratamente e preparato bene, in modo da dare garanzia di un buon frutto”.
“Perché Gesù ci presenta un seminatore così sprecone?” Si è chiesto don Gianni ed ha subito risposto: “Per capirlo, dobbiamo pensare che l’agricoltore è Dio. Gesù prende il seme come immagine della parola che Dio sparge abbondantemente nel nostro cuore, terreno a volte accogliente, a volte arido. Dunque l’intenzione di Gesù è chiara: Dio dona in abbondanza la sua parola, la sparge senza calcolare dove cada, la semina anche su terreni inadatti, perché Lui dà una possibilità a tutti, anche a quelli che hanno un cuore arido”.
Don Gianni è passato, quindi, a trattare le quattro situazioni – strada, sassi, rovi e terreno buono – che non sempre corrispondono a quattro categorie di persone, perché “ciascuno di noi attraversa tutte queste situazioni nel proprio cammino di fede”. Ed ha concluso invitando a “seminare la parola di Dio, il suo messaggio di amore e di fiducia, anche là dove il terreno appare inadatto”.
Al termine della Messa ha preso la parola suor Domenica, vera animatrice della vita liturgica e pastorale, per ringraziare don Gianni, a nome di tutti i parrocchiani, di quanto fa nella comunità anche nella difficile situazione di sofferenza personale. Ecco il testo del suo intervento:
“Caro don Gianni, nel giorno del tuo 40° compleanno, questa comunità sente forte il desiderio di ringraziare il Signore per il dono della tua presenza fra noi, come buon pastore del Vangelo. Nel progetto che Dio ha pensato per te, ancor prima della tua nascita, sicuramente c’eravamo anche noi. Al centro di quel progetto c’era ovviamente quel tuo sì al ministero di sacerdote che tu, in piena libertà, hai pronunciato e che comporta un impegno non facile in un mondo che cerca disperatamente il senso della vita. Ma il tuo sacerdozio non è facile anche per i tuoi seri problemi di salute che ci spronano continuamente ad aiutarti, ad accompagnarti, a sostenerti con amore e con la preghiera. Ti ringraziamo per l’affetto che hai sempre dimostrato a questa comunità, per la delicata disponibilità ad accogliere tutti, soprattutto i nostri bambini e i sofferenti. Grazie per il tuo sorriso spontaneo, per la tua parola pacata che ci illumina e ci accompagna nel sentiero della vita.
Cosa augurarti oggi?
Ti auguriamo un tempo di serenità, di pace e, soprattutto, di buona salute, perché con immutato coraggio e appassionata fede continui a svolgere il tuo ministero e a guidare con amore questa comunità.
Auguri, don Gianni, ti vogliamo un gran bene!”.
A questo punto c’è stato un caloroso applauso, a cui è seguito il “grazie concreto” della comunità espresso con tre doni: un kit per la celebrazione eucaristica, una valigia, degli indumenti sportivi.
Ci si è spostati, quindi, nel cortile antistante l’oratorio per un piccolo rinfresco.
LUIGI MEDEA