Complice l’alternarsi di periodi di siccità a violenti nubifragi la collina sotto al Belvedere Adriatico continua a scivolare. L’acquazzone di martedì ha lasciato altri segni: il fiume d’acqua ha staccato nuovi blocchi di terra. I residenti tornano a sollecitare maggiore attenzione.
«Che aspettano Regione e Genio civile ad intervenire? Dove sono gli interventi promessi ad inizio anno?», chiedono le famiglie che abitano a ridosso del Belvedere. I problemi geologici aumentano e sono evidenti ormai a occhio nudo.
«La situazione del costone di via Adriatica va tenuta in grande considerazione. È evidente lo svuotamento della parte sottostante la balconata e il parziale cedimento della gradinata che porta fino all’area sportiva», sostiene Marco Di Michele Marisi, responsabile di Giovani in Movimento, «eppure sembra che non sia in arrivo alcun intervento mirato al consolidamento o almeno al reperimento di fondi per cantierare lavori di “rafforzamento” dell’area. Le recenti e abbondanti precipitazioni degli ultimi mesi hanno evidenziato, ancora una volta, quel che più preoccupa innanzitutto i residenti della zona. È sempre più visibile a occhio nudo, infatti, il cedimento del terreno che ha portato alla caduta di staccionate e pali che erano stati posizionati nell’intento di trattenere il terreno. Senza voler fare allarmismi, ma con la serietà e la fermezza con la quale si deve affrontare il fenomeno degli smottamenti, non c’è più nulla da aspettare», insiste Marisi, «è necessario programmare lavori di consolidamento del costone da via Tre Segni fino a via Magnacervo, individuando le aree critiche e definendo un progetto complessivo che non può veder tirarsi indietro la Regione».
Paola Calvano (Il Centro)