“Nonostante fra pochi mesi taglierà il traguardo dei dieci anni di vita, non può che essere definito un vero e proprio monumento allo spreco. Oramai da moltissimo tempo le risorse economiche a disposizione delle singole amministrazioni comunali sono ridotte all’osso e dunque logica e buon senso vorrebbero che il denaro della collettività venisse speso nella maniera più opportuna e lungimirante possibile. Nella contrada Lebba di Vasto ciò non è accaduto e non accade considerato che nel 2008 circa 600mila euro di soldi pubblici sono stati impiegati per la progettazione e costruzione di una pista ciclabile che oggi si trova abbandonata a se stessa fra manutenzione inesistente, smottamenti del terreno e degrado”.
Con queste parole il Consigliere regionale Leandro Bracco commenta la vicenda che vede suo malgrado protagonista un’importante opera pubblica della città di Vasto che invece di essere “un fiore all’occhiello del turismo dell’Abruzzo meridionale si è trasformata in una vergogna regionale per la quale si è addirittura attivata la Corte dei Conti”.
“Il contesto nel quale si trova questa pista ciclabile – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – è talmente lasciato al più totale abbandono che nel 2015 la locale sezione di polizia municipale ha emanato un’ordinanza, tuttora in essere, con cui si vieta il transito sia ai pedoni che ai ciclisti. Il motivo è presto detto: non c’è sicurezza”.
“Sempre nel 2015 – evidenzia Bracco – la magistratura contabile ha deciso di vederci chiaro in quanto ha ritenuto giustamente inaccettabile che oltre un miliardo di vecchie lire sia stato speso per progettare e realizzare un’opera pubblica dalla quale la collettività, a parte i primissimi mesi seguenti l’inaugurazione, non ha mai tratto alcun beneficio”.
“L’elemento che induce alla riflessione, ma soprattutto lascia interdetti – riferisce il Consigliere regionale – riguarda una circostanza specifica: nelle roventi campagne elettorali del 2011 e 2016 la quasi totalità dei candidati a sindaco non si risparmiò nell’affermare che nel caso la propria coalizione fosse arrivata a Palazzo D’Avalos, avrebbe risolto la questione della pista ciclabile di contrada Lebba. A oggi però, basta recarsi proprio nei pressi di questo monumento allo sperpero (possibilmente di giorno in quanto di sera c’è da aver paura) per comprendere come essa si trovi all’anno zero”.
“Come purtroppo non di rado accade – sottolinea Bracco – si è anche verificato un rimbalzo di responsabilità in quanto l’amministrazione comunale ha chiamato in causa il Consorzio di bonifica al quale il Comune addebita la mancata manutenzione riguardo soprattutto alcune aree di sua proprietà attraversate dalla pista ciclabile”.
“L’esecutivo cittadino guidato da Francesco Menna – rileva il Consigliere – ha davanti a sé poco meno di quattro anni di consiliatura. Mi auguro che almeno entro metà mandato questa pista ciclabile possa tornare a essere ciò per cui era stata progettata e cioè un ottimo percorso di collegamento turistico fra il centro di Vasto e Punta Penna. A oggi purtroppo in quegli spazi regna solamente desolazione e da luogo immerso nella natura si è trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto in cui si trovano detriti di ogni specie fra cui spiccano gli immancabili elettrodomestici e materassi. Riguardo la risoluzione della problematica attinente alla pista ciclabile di contrada Lebba – conclude Leandro Bracco – la politica vastese si gioca molta della propria credibilità”.