“Lo sbancamento in area Sic? Le associazioni ambientaliste affidatarie della gestione della riserva Marina di Vasto non hanno autorizzato nulla”. Luciano Di Tizio, presidente regionale del Wwf prende le distanze da un intervento che sta facendo discutere.
Molti si chiedono come sia stato possibile consentire l’asportazione di un’ampia fetta di vegetazione retrodunale all’interno della riserva “Marina di Vasto”, che è anche sito di interesse comunitario (Sic), per far defluire le acque bianche del canale di scolo al fine di evitare allagamenti.
Era proprio necessario procedere ad uno sbancamento di tali dimensioni in un’area sottoposta a tutela da leggi nazionali e comunitarie? Oppure i danni potevano e dovevano essere limitati?
Per il vice sindaco Paola Cianci si tratta di “un intervento necessario monitorato da un volontario delle associazioni ambientaliste che hanno in gestione l’area protetta”. Cioè Legambiente, Wwf e Istituto abruzzese per le aree protette (Iaap), che lo scorso mese di maggio hanno firmato il protocollo con il Comune per la gestione a titolo gratuito e per la durata di tre anni della riserva.
“Quell’intervento non è passato attraverso la nostra struttura”, afferma categorico Di Tizio, “abbiamo preso da pochissimo in gestione un’area dove per dieci anni ha regnato il Far West e ora stiamo cercando di rimettere ordine. Qualche passo in avanti è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare compresa un’analisi seria degli scarichi. Siamo però volontari e questo è un dato non trascurabile”, conclude il presidente regionale del Wwf.
Anna Bontempo (Il Centro)