Con attenzione, ci siamo soffermati nella lettura della nota a firma del Pd di Vasto ( Chi?). Ne abbiamo constatato i contenuti, sì, improntati al bene ambientale e nello specifico, al sito di interesse Comunitario, quale è la Riserva di Marina di Vasto.
Ma nello specifico, si omette nel considerare Vasto Marina, centro agglomerato di indubbia valenza turistica ed in quanto tale, bisognevole di ovvi interventi di riqualificazione urbana, implementando i collettori di scarico di acque reflue, garantendo il diritto alla Salute, quale bene primario ed irrinunciabile di ogni cittadino.
Non vi è ombra di dubbio, sulla utilizzabilità piena ed esclusiva dell’area pertinente e ricadente, in quella riservata e tutelata dalle norme comunitarie e regionali. Ma corre l’obbligo, da parte dell’amministratore attento ed adempiente, consentire gli accessi a tali spazi, liberi e senza ostacolo alcuno.
Nel godere del bene comune, in modo pieno ed incondizionato, senza fraporre barriere naturali, atte a limitare il godimento, di quanto meraviglioso concede la Natura.
L’aspetto naturalistico, ben può coesistere con interventi mirati e pregevoli, anche da chi non rappresenta un’Associazione riconosciuta ed accreditata, ma proveniente da quella sfera privata o da forme associate di privati.
Per chiosare, ma non per polemica, troviamo bizzarro e sorprendente che, un Partito commissariato, possa vergare documenti da inviare alla Stampa, senza alcuna legittimità, afferente le prerogative ad esso riconosciute per legge.
Il Nuovo Faro